Conto alla rovescia per Tiziana Troja: a un mese dalla censura di Facebook, la “lucida” è pronta a tornare online

Tosta e ruggente più che mai, Tiziana Troja, “ludicissima” artista, insieme all’inseparabile Michela Sale Musio, del duo Lucido Sottile, è pronta a fare nuovamente il suo ingresso su Facebook. Noi di Vistanet Cagliari l’abbiamo intervistata 24 ore prima del suo
Tosta e ruggente più che mai, Tiziana Troja, “ludicissima” artista, insieme all’inseparabile Michela Sale Musio, del duo Lucido Sottile, è pronta a fare nuovamente il suo ingresso su Facebook. Noi di Vistanet Cagliari l’abbiamo intervistata 24 ore prima del suo rientro online.
La rete, o più precisamente Salvini e compagnia, le avevano imposto un bavaglio in versione 2.0 impedendole l’ingresso sul social network per un mese intero. La sua ironia nei confronti del leader della Lega non era piaciuta: la pagina “Prima i Sardi Matteo Salvini a Cagliari”, è stata evidentemente giudicata eccessiva.
Ma se pensate che gli eccessi e le esagerazioni online e sul palco non siano nella sua natura sbagliate di grosso: l’artista cagliaritana, insieme alla collega, ha fatto dell’esprimere senza peli sulla lingua e censure il suo cavallo di battaglia. E, ora, come risvegliatasi da un metaforico sonno («ormai chi non è attivo sui social è come morto!», ironizza assieme a me Tiziana), domani 1 novembre («è un caso la data?») tornerà online agguerrita e pungente come sempre, a raccontarci e illuminarci con le sue intelligenti perle di sagacità un presente e una realtà come solo un’artista è in grado di fare.
Il provvedimento di Facebook nei tuoi confronti: come lo ritieni essere stato?
«Facebook è un azienda privata, è lecito che un privato decida arbitrariamente cosa far pubblicare o meno, anche se ho scoperto che dietro le segnalazioni di massa c’è sempre un moderatore che decide, una persona. Il “mio” moderatore sarà stato senz’altro un po’ superficiale, poco sveglio, povero di spirito e poco incline alla satira. Posso solo essere triste per lui. Mi sorprendo sempre di cosa sia censurabile o non censurabile su Facebook. Ci sono certi contenuti che farebbero rabbrividire un boia messi a confronto con l’ironia delle mie locandine su “Prima i sardi! Matteo Salvini a Cagliari”, ma forse quelli sfuggono al controllo, o forse piacciono ai moderatori, alla gente, o fanno comodo. Chissà».
Pensi che simili azioni possano servire?
«No, non sono per niente utili e nemmeno rieducative se rivolte a soggetti come me, che sono personaggi dello spettacolo che fanno satira politica da sempre. Azioni di questo tipo possono dare però molta visibilità. Ho incontrato pochi giorni fa un politico regionale di centro destra che salutandomi con molto affetto mi ha detto: “Continua così Tiziana, indisciplinata!”. Questo mi fa capire che a qualcuno la mia satira non fa paura. Nel mio caso di censura la risposta della rete è stata commovente, una solidarietà che non mi aspettavo e che è maturata durante tutta la “reclusione”. Sarebbe ingiusto e scorretto da parte mia sostenere che Facebook non mi sia utile, anche soltanto per la velocità con cui mi mette in connessione con gli altri. Uno strumento indispensabile per il mio lavoro. Irrinunciabile. Blocchi di questa durata creano danni tangibili. Fortunatamente la mia socia Lucida, Michela Sale Musio, e il socio milanese, Maurizio Temporin, hanno fatto da sponda ai miei post pubblicandoli dai loro profili, hanno risposto ai miei messaggi su messenger (bloccato anch’esso) per facilitarmi il lavoro, così non mi sono sentita troppo fuori dai giochi».
Domani il silenzio stampa forzato di Tiziana Troja finirà: con quali parole saluterai i tuoi “seguaci” facebookiani?
«Ci sto pensando… Deciderò domani, a sentimento».
E le tue idee? Si sentono intaccate da quello che ti è successo? Il bavaglio virtuale che ti è stato messo a cosa è servito?
«Le mie idee non si sentono minimamente intaccate da quello che è successo. Penso sempre che Matteo Salvini stia facendo un pessimo lavoro e non sia un esempio da seguire sul fronte politico. Il suo fanatismo mi ricorda la violenza di certe formazioni filo-fasciste che stanno dilagando nel nord Europa, e che si nutrono del malumore generale per infondere violenza, razzismo e odio. Non posso dimenticare che Salvini si fa fotografare sopra le ruspe e rivolge parole d’odio come “Raderemo al suolo ‘sti maledetti campi Rom!” per quelli ospiti in Italia. Un uomo che davanti alle tragedia della morte di 700 migranti in mare, ha permesso ai suoi sostenitori di commentare con “evviva, troppo bello per essere vero!”, senza neanche dare giustificazioni d’obbligo per esternazioni così vergognosamente disumane e distanti da chi dovrebbe rappresentare il popolo. Ma intimamente penso e spero che non creda neanche lui a ciò che dice, che sia un bluff per raggiungere un elettorato poco scolarizzato, frustrato, che viaggia poco e che non riesce a vedere ad un palmo dal proprio naso.
Salvini in Sardegna è quanto di più pericoloso possa arrivare in questo momento storico, in cui c’è una debolezza politica tangibile su più fronti. Pericoloso soprattutto per i giovani, specie quelli in difficoltà, che si sentono traditi dalla famiglia, dalla scuola, dalla società e dalla politica, che li ha abbandonati e indirizzati verso un individualismo sfrenato ma senza prospettive di futuro, lasciandoli soli e arrabbiati, pronti pronti a cadere nella trappola dell’accessibile populismo degli slogan di Salvini. Un giorno lo incontrerò, sono sicura. E sarà mansueto come tutti i politici “dietro le quinte”, esattamente come lo ho rappresentato nelle mie “finte locandine”, e gli racconterò quello che penso dei danni che sta procurando e al degrado culturale cui la sua “ideologia” sta contribuendo.
Nessun bavaglio virtuale per me, fortunatamente ha agito solo su Facebook, sugli altri canali mi sono ampiamente sfogata, anche dal vivo a teatro, e anche in tv quando mi hanno intervistato. A breve anche Tanya&Mara nel loro prossimo video, divertiranno il loro pubblico con argomenti molto attinenti a queste tematiche. Come vedi, Maria Luisa, il lavoro di un comico che fa satira non si ferma mai!».
Quanto sta stretta la rete a un’artista?
«La rete mi piace e non mi sta stretta perché io vesto ancora bene una 40…»
La rete ha o no senso dell’umorismo?
«In Italia altroché! E meno male. Chiedete a chi usa Facebook in Turchia o in Corea del Nord o in Cina».

© RIPRODUZIONE RISERVATA