Il terzo atto della carriera cagliaritana di Diego Lopez è ufficialmente iniziato. Presentato il tecnico che cercherà di risollevare i rossoblù
Il terzo atto della carriera cagliaritana di Diego Lopez è ufficialmente iniziato. Sorriso contenuto ma emozione palpabile, l’ex capitano di mille battaglie si è presentato nella sua vecchia nuova veste di allenatore del Cagliari ai giornalisti accorsi nella sala stampa
Il terzo atto della carriera cagliaritana di Diego Lopez è ufficialmente iniziato. Sorriso contenuto ma emozione palpabile, l’ex capitano di mille battaglie si è presentato nella sua vecchia nuova veste di allenatore del Cagliari ai giornalisti accorsi nella sala stampa della Sardegna Arena, da oggi la sua casa.
Al suo fianco il presidente Tommaso Giulini, colui che l’ha richiamato su quella panchina lasciata nel 2014 dopo un anno e mezzo di risultati alterni per sostituire Massimo Rastelli. «È un orgoglio e una responsabilità per me essere qua”, ha spiegato Lopez. “Quando il presidente mi ha chiamato, ho preso un aereo e son venuto subito».
Nessun timore per il tecnico uruguaiano, che oggi ha svolto il primo allenamento con la squadra. «Ho visto un gruppo entusiasta e voglioso di far bene. Con questa energia si può andare lontano, la situazione non è drammatica».
All’emozione e all’orgoglio di Lopez, ha fatto da corredo la voglia di riscatto di Giulini, che ha ammesso di aver pensato alll’avvicendamento di Rastelli domenica sera, al termine del primo tempo della partita col Genoa. «Sono andato via dallo stadio con l’intenzione di cambiare. Lopez era la nostra prima scelta, ci siamo confrontati ed oggi siamo qua».
Al tecnico campano il presidente ha inviato i suoi ringraziamenti per i “due anni splendidi passati insieme”, due anni caratterizzati da troppi alti e bassi, sia in termini di gioco che di risultati. «Quest’anno ci aspettavamo un salto di qualità che non c’è stato. Per questo insieme al direttore sportivo ho optato per la sostituzione del mister».
Il futuro prossimo del nuovo Cagliari targato Lopez ora si chiama Lazio, la squadra che i rossoblù sfideranno domenica prossima cercando di mettere in campo la garra tutta uruguaiana invocata come una manna dall’ex capitano. «In ogni partita dovremo essere grintosi e pronti a dare il massimo – ha concluso Diego – solo così potremo tirarci fuori da questa situazione».
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