“Insieme contro il tumore ovarico”: la fondazione Taccia in prima linea per la prevenzione e la cura del cancro in Sardegna.
“Insieme contro il tumore ovarico” è un sito nato per sostenere tutte le donne alle quali viene diagnosticato un tumore ovarico, ma non solo: è stato creato col sostegno della fondazione Taccia per la ricerca sul cancro. La fondazione nata a Rimini nel 1990 opera in tutta Italia, ha elargito 40 borse di studio e dal 2011 ha iniziato ad operare anche in Sardegna.
«Ci siamo rese conto che sul territorio non c’erano, al contrario di quanto accadeva per il tumore al seno, dei punti di riferimento per tutte le donne sarde alle quali viene diagnosticato un tumore ovarico». Spiega Albachiara Bergamini, consigliere in carica e referente per la Sardegna della fondazione Taccia. Per questo dal 2014 sono nati il sito e la pagina Facebook, sostegno importante, per chi riceve una diagnosi di questo tipo. «Affrontare la fase iniziale del percorso, l’accettazione della diagnosi, provoca un fortissimo stress», prosegue la Bergamini, «superarlo con la sensazione di non essere sole è di grande aiuto. Il sito fornisce informazioni utili e promuove tutte le iniziative organizzate dalla fondazione. Abbiamo anche un numero verde, con sede operativa a Nuoro, per rispondere a tutte le domande che ovviamente affollano la mente di chi si scontra con la realtà della malattia».
Sul sito le immagini raccontano di numerose iniziative promosse dalla fondazione come la terza edizione di Kalaris 30 una manifestazione sportiva svoltasi a maggio. Oppure “Diamo un calcio al cancro” un torneo di calcio a 5 femminile che ha visto coinvolte numerose associazioni legate alle patologie femminili. «Importante è ricordare che queste iniziative oltre a raccogliere fondi e sostenere le donne in cura oncologica», precisa la Bergamini, «mirano alla prevenzione e quindi sono rivolte anche alle donne sane, che sono invitate a partecipare numerose». La community che gravita intorno alla pagina facebook è molto attiva. Un luogo di incontro in cui le donne che hanno vissuto l’esperienza del cancro supportano quelle che la stanno affrontando e raccontano ciascuna il proprio modo di vivere le terapie e il lungo percorso per la guarigione.
Rita Maleddu è una di queste. Un tipo tosto che combatte la malattia con le armi del coraggio e dell’ironia. «Ho scoperto di avere il cancro nel 2009. Inizialmente l’ho tenuto nascosto poi, ho raccolto il coraggio e parlarne pubblicamente è stata una liberazione, tanto che ora riesco a scherzarci su». Si racconta Rita che sulla pagina Facebook pubblica post autoironici, come quello in cui si paragona a RoboCop. «Ho 57 anni, sono in cura da più di 8 anni, mi avevano dato pochi mesi di vita, ma sono ancora qui. Non bisogna arrendersi perché in questi anni sono state elaborate nuove terapie, e anche se non tutte portano alla guarigione, permettono comunque di migliorare la qualità della vita».
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