È stato impreziosito dai match di campionato di Promozione e Prima Categoria il cartellone dell’appena trascorso weekend calcistico sardo. Nel fine settimana, sono andate infatti in scena le partite della prima giornata dei due tornei regionali, che hanno da subito riservato emozioni e risultati eclatanti.

Nei gironi A e B della Promozione, a fare rumore sono stati soprattutto i successi in trasferta del Carloforte sul Vecchio Borgo Sant’Elia (4-0) e del Seulo 2010 sul Quartu 2000 (3-0) e lo scoppiettante pareggio tra Macomerese e Tharros, che, avanti per 3-1, si è fatta rimontare in tre minuti.

In Prima Categoria, gli effetti speciali sono stati garantiti dalla bella vittoria del Sadali a Ilbono (4-2), dal rocambolesco 5-4 con cui, nel girone B, il Villamar ha battuto l’Atletico Masainas, dal 4-3 tra Aritzo 1977 e Mogoro, dal 5-3 tra Lauras e Calagonone e dai due pokerissimi (5-0) con cui Barumini e Star Sport hanno regolato rispettivamente Senorbì e Golfo Aranci.

Salendo di due categorie e passando all’Eccellenza, il turno di campionato è stato invece all’insegna di Stintino e Castiadas, capaci di battere Samassi (4-1) e Guspini Terralba (2-1) e di issarsi solitari, con nove punti in tre incontri, in cima alla classifica.

Se sassaresi e sarrabesi ridono, a piangere, diversamente, sono quasi tutte le squadre sarde impegnate in Serie D. La giornata di ieri, infatti, ha sancito i flop di Tortolì, Latte Dolce, Nuorese, Lanusei e San Teodoro, sconfitte rispettivamente da Latina, Cassino, Atletico, Lupa Roma e Budoni, unica compagine isolana a trionfare. Alla luce di questi (brutti) risultati, nel girone G dell’ex Campionato Nazionale Dilettanti, la coda della classifica parla solo sardo, con il trio Lanusei, Latte Dolce e San Teodoro ultimo a tre punti e con la Nuorese avanti di appena un’incollatura.

Per una batteria di formazioni che sprofondano, ecco due squadre che salgono. Sono Olbia e Arzachena, che, in Serie C, si sono rese protagoniste di una domenica da urlo. Gli smeraldini hanno sconfitto il Monza nel finale grazie alla marcatura di capitan Bonacquisti; i galluresi, invece, trascinati da un Ragatzu in gran spolvero e a segno come una settimana fa, sono riusciti a imporsi al Garilli contro il Pro Piacenza, trafitto per tre reti a uno.

«I ragazzi si applicano durante la settimana e domenica si cerca di difendere con il giusto carattere quello che si fa in allenamento», ha commentato a fine match Bernardo Mereu, tecnico dei bianchi, in gol pure con Ogunseye e Feola e ora terzi in classifica. «Lavoriamo senza mai esaltarci più di tanto: questa deve essere la costante per tutta la stagione».

Si è spento questa mattina Chico Pais, all’anagrafe Antonio Enrico, veterano del 118 e colonna portante del volontariato cagliaritano. Aveva 69 anni e il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale Brotzu, dopo un intervento chirurgico reso purtroppo inutile a seguito di un ictus improvviso, colpendolo mentre si trovava nella sede della sua associazione nel Quartiere del Sole.

Foto I Sardi Soccorso

Originario di Iglesias, Chico Pais aveva dedicato gran parte della sua vita alla salvaguardia della vita altrui, guidando ambulanza dopo ambulanza, soccorrendo centinaia di persone in Sardegna. Durante il periodo del Covid, era in prima linea, tra ospedali e case dei contagiati, sempre attento e critico rispetto alle dinamiche dell’emergenza-urgenza.

Innamorato della Sardegna e indipendentista convinto, Chico Pais era noto per la sua generosità, determinazione e onestà. Lo ricordano così i colleghi e i volontari dell’associazione I Sardi Soccorso: «Generoso, determinato fino alla cocciutaggine, colto, amico dei giovani, umano, troppo umano… Ciao Chico, noi di via San Paolo ti ricordiamo così! Fai buon viaggio».

Il suo impegno e la sua dedizione hanno lasciato un segno profondo nel mondo del soccorso cagliaritano e tra i volontari di tutta l’Isola. Innumerevoli i messaggi di cordoglio già apparsi sui social, testimoniando quanto fosse amato e stimato: un punto di riferimento insostituibile, la cui assenza si farà sentire fortemente.

Chico Pais non era solo un professionista del soccorso: era un mentore e un simbolo di dedizione civile, capace di trasformare ogni intervento in un atto di cura e di umanità. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare, ma il suo esempio resterà vivo in chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo.