A Cagliari, tra via Castiglione e via Grandi, la prima piazza in Italia dedicata al Rotary

«Siamo felici di poter dedicare al Rotary questo spazio della città che verrà vissuto e frequentato non solo dai soci ma da tutti i cittadini». Non è voluto mancare il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, alla intitolazione all’associazione internazionale del
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«Siamo felici di poter dedicare al Rotary questo spazio della città che verrà vissuto e frequentato non solo dai soci ma da tutti i cittadini». Non è voluto mancare il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, alla intitolazione all’associazione internazionale del giardino situato tra via Castiglione e via Grandi che si è svolta questa mattina.
Presenti, oltre al primo cittadino, anche la vice sindaco, con delega alla Mobilità, Luisa Anna Marras, l’Assessore al Verde Pubblico Paolo Frau, il Presidente del Consiglio Comunale Guido Portoghese e il Presidente della Commissione Consiliare Personale e Affari Generali Roberto Tramaloni.
Alla cerimonia hanno partecipato anche i rappresentanti dei vari Rotary Club del capoluogo sardo, guidati dalla presidentessa del Rotary Club Cagliari Est, Cicci Ibba. «Questa piazza è un grande orgoglio per noi perché è di tutti i rotariani e non solo. Ci fa piacere che sia stata intitolata a noi perché oltre a fare tanti service internazionali, abbiamo lavorato parecchio anche per la città». Entusiasta ed emozionata anche il Governatore del Distretto 2080, Salvina Deaiana che ha confermato come quella di Cagliari sia l’unica piazza in Italia dedicata al Rotary.

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“Il Dono”. A Bono il nuovo murale di Mauro Patta racconta un’antica promessa: sapete quale?

Il volto, scolpito in un’espressione di pacata solennità, è quello di una donna che porta con sé un sapere antico: la custodia delle tradizioni, il rito del tramandare. Ma cosa tiene tra le mani?
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Un gesto semplice, carico di significato, diventa monumento pubblico nell’ultimo murale firmato da Mauro Patta, realizzato nel 2025 a Bono, nel cuore della Sardegna. L’opera, intitolata “Il dono”, si sviluppa su una superficie di 72 metri quadrati, ma ciò che imprime nello sguardo è la sua delicatezza, il suo respiro intimo.
Al centro della composizione, una figura femminile. Il volto, scolpito in un’espressione di pacata solennità, è quello di una donna che porta con sé un sapere antico: la custodia delle tradizioni, il rito del tramandare. Si intuisce che tra le mani – non visibili – regge un cató, dolce tipico della cultura locale, offerto in passato dalla futura suocera alla promessa sposa. Un gesto silenzioso e profondamente simbolico, che parlava di accoglienza, di passaggio, di fiducia.
Il taglio dell’immagine è ravvicinato, quasi cinematografico. Non ci sono sfondi, né oggetti, eppure si avverte la presenza di una casa, di un tempo lento, domestico, carico di memoria. Patta sceglie di raccontare senza parole, affidando al volto e al gesto invisibile la forza evocativa del rito.
“Il dono” non rappresenta soltanto un passaggio tra due donne o tra due famiglie: racconta la trasmissione di un sapere femminile fatto di gesti quotidiani, di cucina e di cura, di attese e intese silenziose. È un sigillo d’amore, impastato di mandorle e zucchero, un augurio delicato ma duraturo, come le tradizioni che sanno rinnovarsi nel tempo.
Con questa nuova opera, Mauro Patta prosegue il suo lavoro di valorizzazione dell’identità sarda attraverso l’arte pubblica, restituendo alle comunità locali i volti e le storie che le abitano. Un ringraziamento speciale è stato rivolto al Sindaco Michele Solinas e a tutta l’amministrazione comunale di Bono, per il sostegno al progetto, e all’intera comunità per la calorosa accoglienza.

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