Settembre per Selargius è sinonimo di “Antico sposalizio selargino”, “Sa Coja Antiga”, in campidanese. Un appuntamento fisso da ben 57 anni che anche quest’anno, nonostante la pioggia, si è svolto nella cittadina dell’hinterland cagliaritano, grazie alla puntuale organizzazione della Pro Loco di Selargius, Comune e Regione Sardegna. 

Pier Paolo Randaccio e Silvia Melis si sono giurati amore eterno nella Chiesa di Maria Vergine Assunta, secondo gli antichi riti che uniscono fede e tradizione. Moltissimi i selargini, i cagliaritani e i turisti che dalla mattina hanno seguito i riti della festa. Alle 8 i gruppi folk si sono radunati in piazza Municipio. Nel mentre è iniziata a Casa Putzu la Vestizione dello sposo, seguita 20 minuti dopo da quella della sposa a Casa Ligas. 

60 i gruppi folk arrivati da tutta la Sardegna a cui si è unito un gruppo folk proveniente dalla Bulgaria, che hanno dato vita a un corteo per le principali vie di Selargius, trasportando tra le altre cose il corredo nuziale. La pioggia purtroppo ha interrotto il corteo a metà del cammino, ma non ha impedito allo sposo di andare a prendere la sposa a Casa Ligas. Dopo la messa, celebrata alle 11 nella Chiesa di Maria Vergine Assunta, con i bellissimi canti del coro polifonico di Selargius e culminata con il consueto rito dell’incatenamento, gli sposi si sono giurati amore eterno nel Tempio Romanico di San Giuliano con la tradizionale “Promessa d’amore”, in cui ogni anno marito e moglie di Sa Coja Antiga scrivono i propri desideri in una pergamena che verrà consegnata tra 25 anni ai loro figli. 

Dopo il rito degli sposi è stato organizzato presso casa Putzu, un ricco banchetto con tanti prodotti tipici del territorio e della Sardegna, come da tradizione. I gruppi folkloristici hanno donato agli sposi numerosi doni, per augurare loro una vita insieme lunga, felice e prospera. [FOTO DI ALESSANDRO PIGLIACAMPO]

All’alba di oggi, Cabras si è svegliata al ritmo dei passi scalzi delle donne in costume sardo, protagoniste della suggestiva processione che apre la festa di San Salvatore. Con in mano il piccolo simulacro del santo, affettuosamente chiamato Santu Srabadoeddu in dialetto locale, hanno percorso il tragitto dalla chiesa di Santa Maria Assunta fino al villaggio di San Salvatore, nel cuore del Sinis.

Processione scalze Cabras PH Eva Ennas

Ogni passo racconta storie di devozione e tradizione, mentre i colori vivaci dei costumi e il silenzio interrotto solo dai canti popolari creano un’atmosfera quasi magica. La processione è solo l’inizio: l’attesa cresce per la celebre Corsa degli Scalzi, in programma il 6 e 7 settembre, momento in cui coraggio, fede e identità cabrarese si incontrano in uno spettacolo unico.

Chi assisterà a questa festa non può fare a meno di sentirsi trasportato in un viaggio tra storia, ritualità e curiosità locali, dove ogni gesto ha un significato profondo e ogni dettaglio è una piccola meraviglia da scoprire.

Processione scalze Cabras PH Eva Ennas

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