I murales della Sardegna tra movimenti di lotta e protesta, riscatto sociale e decoro urbano
Si parla tanto, negli ultimi anni, di destagionalizzazione del turismo. La Sardegna non è solo mare e spiagge, e l’arte è una delle risorse più potenti da poter sfruttare in tale ottica: un richiamo per appassionati e curiosi che non
Si parla tanto, negli ultimi anni, di destagionalizzazione del turismo. La Sardegna non è solo mare e spiagge, e l’arte è una delle risorse più potenti da poter sfruttare in tale ottica: un richiamo per appassionati e curiosi che non conosce limiti di tempo e, a quanto pare, neanche di spazio.
Se è vero infatti che musei, gallerie e mostre temporanee sono i luoghi che più convenzionalmente associamo ad una delle espressioni più amate dell’arte quale è la pittura, oggi più che mai anche le strade dei piccoli e grandi centri abitati sardi stanno diventando un punto di riferimento in questo senso grazie ad una vera e propria esplosione di street art, con murales più o meno maestosi e colorati che abbelliscono ormai numerosissimi angoli di Sardegna.
Se San Sperate e Orgosolo sono senz’altro le due culle del muralismo sardo e a tutt’oggi rimangono i due paesi più noti per gli spettacolari murales che si snodano tra le loro vie, abbiamo tuttavia assistito, nel corso degli anni e soprattutto durante l’ultimo decennio, ad una crescita esponenziale di queste opere d’arte, che ha coinvolto altri paesi come Villamar, Serramanna, Fonni, Tinnura, Palau, Esterzili, Macomer e, recentissimamente, Masullas e San Gavino Monreale, nonché il capoluogo Cagliari. Tra protesta, riscatto sociale, valorizzazione del patrimonio antropologico e pura espressione stilistica, ecco alcuni degli scatti più suggestivi delle opere disseminate per le strade della Sardegna, firmate da artisti locali, nazionali e internazionali di indiscutibile talento.
Fonti foto: pagine Facebook “Murales di Sardegna” e “Non solo Murales di San Gavino Monreale paese di artisti”
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