Se non è una rivoluzione, poco ci manca. Per ora il protocollo firmato questa mattina a Roma fra il ministro dell’Interno Minniti, quello dello Sport Lotti e il presidente della FIGC Tavecchio traccia le linee guida per i prossimi tre anni, con l’obiettivo di rendere lo spettacolo del calcio più fruibile e partecipato. Le principali novità riguardano l’evoluzione della tessera del tifoso in una sorta di fidelity card.

Secondo il protocollo ratificato presso la sede della FIGC, la vendita di abbonamenti, voucher o mini-abbonamenti, non sarà più condizionata al possesso della tessera del tifoso. Le altre novità riguardano il ticketing ordinario, con la possibilità di acquistare il biglietto fino al giorno della partita, garantita anche per i tifosi ospiti dei settori non appositamente dedicati, ad eccezione delle gare a cui l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive assegna un indice di rischio elevato.

«La Figc persegue la sostenibilita’ del sistema calcistico a livello economico-finanziario, infrastrutturale e ora anche della fruibilita’ degli eventi -ha detto il presidente Tavecchio- Lo fa promuovendo un aggiornamento normativo che, grazie alla collaborazione delle istituzioni competenti, mette la dimensione sportiva al centro dell’evento calcistico, con conseguente migliore accessibilita’ negli stadi da parte dei tifosi»

Le linee contenute nel protocollo introduce poi il meccanismo del gradimento, dando alle società la facoltà di revocare l’abbonamento ai tifosi considerati “non graditi”.

Un drammatico epilogo per la scomparsa di Cinzia Pinna, 33 anni, di Castelsardo. Dopo giorni di ricerche e sospetti, è arrivata la confessione di Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore vinicolo della Gallura: «L’ho uccisa io».

Il racconto è emerso durante un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Palau, alla presenza del procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e della pm Noemi Mancini. Ragnedda ha infine rivelato il luogo dove aveva occultato il corpo: all’interno della tenuta Conca Entosa, tra Palau e Arzachena, azienda fondata dallo stesso imprenditore. Sul posto i Ris di Cagliari hanno rinvenuto i resti della giovane e tracce di sangue nell’abitazione.

La posizione del 41enne si era aggravata già in mattinata, quando aveva tentato la fuga a bordo di un gommone partito da Cannigione: l’imbarcazione è stata ritrovata danneggiata e Ragnedda fermato poco dopo nella sua residenza.

Figlio di una delle famiglie più note dell’imprenditoria gallurese, con alle spalle un impero vinicolo ereditato dal padre e poi venduto ai Bonomi, Ragnedda aveva costruito un marchio di lusso, Conca Entosa, con bottiglie di vermentino dal valore record di 1500 euro.

Proprio nei locali della sua azienda avrebbe incontrato Cinzia l’ultima volta, la sera della sua scomparsa. Ora le indagini, in una fase cruciale, puntano a ricostruire cosa sia accaduto quella notte dell’11 settembre e a chiarire ogni dettaglio dell’omicidio.