Segreti e bellezze della nostra Cagliari: in occasione della festa parrocchiale della Collegiata di Sant’Anna di Stampace giovedì 20 luglio si terrà un tour guidato dalle ore 21.

Un vero e proprio viaggio nel passato, in un saliscendi tra strade e chiese, cripte e sotterrane: luoghi della memoria nei quali Marcello Polastri, guida turistica e scrittore, condurrà i partecipanti sotto la città. Per l’occasione, Monsignor Ottavio Utzeri parlerà de “sa fabbrica e Sant’Anna” e della Chiesa di Santa Restituta, recentemente riaperta per la gioia dei fedeli. La visita verrà offerta dalle associazioni Sardegna Sotterranea, gruppo cavità Cagliaritane e dalla parrocchia di Sant’Anna. 

L’appuntamento è per le ore 21 nella scalinata della Chiesa in via Azuni. Il tour si snoderà sotto e sopra le strade, con una discesa nelle cripte di Sant’Efisio, di  Santa Restituta e all’interno delle chiese locali illustrando storia, arte e leggende legate ai sotterranei ed alle grandi scoperte archeologiche.

La visita sarà gratuita e accessibile a tutti. Considerata l’affluenza, è gradita conferma al portale http://www.sardegnasotterranea.org

Per l’Italia, la seconda guerra mondiale iniziò il 10 giugno 1940, quando Mussolini scese ufficialmente in campo al fianco di Hitler. Nello stesso mese, la città di Cagliari divenne avamposto di guerra, prezioso bastione mediterraneo della coalizione italo-tedesca, e già a metà giugno l’aeroporto di Elmas fu bombardato.

Il pomeriggio del 16 giugno il capoluogo sardo subì il primo attacco aereo, sferrato da alcuni velivoli francesi partiti forse dalla vicina Tunisia, ancora sottoposta a regime coloniale. I danni riportati dall’obiettivo – l’aeroporto di Elmas, e soprattutto l’edificio del Comando, dove si trovavano ricoverati alcuni idrovolanti – non furono ingenti, ma risultarono colpiti alcuni hangar e la postazione contraerea, mentre diversi aviatori furono uccisi. Nessun civile rimase invece ferito, e questo grazie al fatto che buona parte delle bombe risultarono in definitiva innocue, in quanto caddero nel vicino stagno.

Fu da subito evidente la vulnerabilità dell’isola e del suo capoluogo, ma nell’immediato nessuno volle dare risalto al fatto e all’evidenza che i danni – per i civili – sarebbero potuti essere nettamente più ingenti. Il 24 giugno una seconda ondata di attacchi vide colpire le riserve di carburante di Monte Urpinu e della zona circostante, ma ancora una volta l’unico obiettivo civile – forse colpito erroneamente – risultò essere un isolato villino eretto a poca distanza dalla Basilica di Bonaria.

Nei mesi successivi gli attacchi proseguirono, senza mai realmente intimidire i cittadini, che continuavano in larga parte a sentirsi tutelati in quanto civili.