Diabetica e sfrattata di casa. Tiziana, 51enne cagliaritana, è accampata da ieri nei parcheggi del mercato di via Quirra

Sfrattata di casa da un’amica che la ospitava da tre mesi. Tiziana Saba, 51 anni, da ieri sera si trova nel parcheggio del mercato di via Quirra, vicino ai cassonetti dell’immondizia. Con lei, un amico disabile che vive con la madre ma
Sfrattata di casa da un’amica che la ospitava da tre mesi. Tiziana Saba, 51 anni, da ieri sera si trova nel parcheggio del mercato di via Quirra, vicino ai cassonetti dell’immondizia. Con lei, un amico disabile che vive con la madre ma che ha deciso di farle compagnia «perché qui è pericoloso, non posso lasciare una donna sola, soprattutto di notte».
Tiziana è diabetica e deve fare quattro insuline al giorno per poter stare bene. Oggi ne ha solo due, dopodiché, dice con le lacrime agli occhi e il viso segnato da tanta sofferenza, «solo Dio saprà cosa mi succederà». L’unica sua speranza è la dottoressa dalla quale è in cura e che si dice molto preoccupata per la sua salute. «Sono in contatto con lei tramite cellulare», dice Tiziana. Cellulare che, però, potrebbe scaricarsi da un momento all’altro e la donna non saprebbe come e dove poterlo ricaricare.
La storia di Tiziana è una storia di solitudine e di tanti che le hanno voltato le spalle. Tra questi ci sarebbe un’amica che per tre mesi l’ha ospitata a Cagliari ma che, afferma la donna, «una volta tornato a casa il marito, mi ha detto che per me non c’era più posto e che comunque avrebbe trovato una sistemazione provvisoria». Che per ora non c’è. «Ho chiesto aiuto anche a polizia e carabinieri, ma mi hanno risposto che non è compito loro».
Il suo dramma è cominciato quando viveva a Quartu. La sua abitazione è andata a fuoco per ben tre volte, l’ultima nel dicembre 2015, ad opera di ignoti: «Sono stata evacuata dai Vigili del Fuoco, sennò sarei morta carbonizzata o d’infarto». Oltre a questo, anche atti intimidatori: «Lanciavano pietre contro la mia casa». Anche in quel caso, la donna si era rivolta alle forze dell’ordine e al giudice per chiedere un altro alloggio, senza nessuna risposta. Nel frattempo, ha trovato sistemazioni provvisorie a Cagliari. Fino ad oggi. «Mai avrei pensato di ritrovarmi qui, in mezzo a una strada. È un incubo».
La donna riceve mensilmente un assegno sociale di appena 250 euro, che però non le bastano. «Non chiedo tanto, solo un aiuto per non farmi stare in mezzo a una strada e permettermi di potermi curare in un luogo sicuro. E ho bisogno di un bagno, perché quello del mercato chiude all’ora di pranzo. Qualcuno mi ha proposto di andare nelle abitazioni abbandonate di Calamosca, almeno per un riparo dal caldo e dai malintenzionati».
Non manca la solidarietà delle persone che fanno la spesa al mercato e la trovano lì, disperata. Qualcuno le porta qualcosa da mangiare o da bere, qualcuno anche solo una parola di conforto. Ma ovviamente non basta. Occorre un aiuto immediato da parte delle istituzioni e delle associazioni di volontariato. Aiuto che, per una persona diabetica nelle sue condizioni, non può tardare.

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