Primo centro trasfusionale in Sardegna per animali: aprirà a Sassari e sarà legato al Dipartimento di Veterinaria dell’Università

Primo centro trasfusionale in Sardegna per animali: aprirà a Sassari e sarà direttamente legato al Dipartimento di Veterinaria dell’Università turritana. La nuova Banca del sangue sarà effettiva all’interno dell’ospedale didattico veterinario di via Vienna, nel complesso scientifico dell’ateneo. Sarà l’unico
Primo centro trasfusionale in Sardegna per animali: aprirà a Sassari e sarà direttamente legato al Dipartimento di Veterinaria dell’Università turritana. La nuova Banca del sangue sarà effettiva all’interno dell’ospedale didattico veterinario di via Vienna, nel complesso scientifico dell’ateneo. Sarà l’unico in Sardegna e aprirà venerdì alle 10 nell’Aula B in occasione di “Trasfusione di sangue ed emocomponenti nel cane”, un corso di aggiornamento cui prenderanno parte il direttore del Dipartimento, Eraldo Sanna Passino, e il direttore sanitario dell’ospedale veterinario, Lucia Manunta.
A fronte delle numerose necessità e della crescente richiesta da parte dei veterinari, il sangue non è facilmente reperibile, da qui la necessità di una Banca del sangue veterinario.

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La storia di Sansone e Silvia: come l’amore di un cane può impedire di annegare in acqua e nelle proprie paure

Il terrore dell’acqua accompagna Silvia da sempre. Il mare è per lei un tabù perché anche solo l’idea di stare in riva e immergere i piedi tra le onde le provoca il panico.
Fino a quando, dopo il matrimonio e la nascita del figlio, arriva un altro motivo di grande gioia: il marito le regala un cucciolo di Terranova, razza nota per la sua spiccata acquaticità, a cui lei darà il nome di Sansone. Il cane, così come l’omonimo personaggio biblico, ha una grande forza, che non è soltanto fisica, ma soprattutto di spirito, tanto da riuscire a trasmetterle il suo coraggio e Silvia comincia a seguirlo in acqua a piccoli passi.
«Inizialmente entravo in acqua sino alla vita – ci racconta –. Sansone è stato molto paziente, ha rispettato i miei tempi nonostante lui amasse stare in acqua». Tra i due si instaura un feeling unico, che permette a Silvia di acquistare sempre più fiducia in sé stessa e di vincere finalmente la sua più grande paura: «Dopo 4 anni ho finalmente imparato a nuotare e ad amare l’acqua, e insieme abbiamo preso il brevetto di salvataggio».
Ora Silvia Sorrentino opera come volontaria per l’Associazione Cani Salvataggio Sardegna di Oristano e si dedica alla sicurezza dei bagnanti nelle spiagge della Sardegna. La sua storia è una delle tante dimostrazioni di quanto un animale possa diventare parte indispensabile della vita delle persone, incarnando un supporto fondamentale e la possibilità di una svolta inaspettata.
Purtroppo però, Sansone non è più al suo fianco durante i pattugliamenti nelle spiagge. Un anno dopo il conseguimento del brevetto, infatti, il Terranova subisce una distorsione al ginocchio e viene seguito da un veterinario che però gli somministra una dose evidentemente troppo elevata di medicine, che gli causano la lacerazione dello stomaco: il cane, completamente sano, muore tra le braccia della sua padrona per emorragia interna. «Con la sua morte è andata via la mia ragione di vita – confessa la bagnina – e ho passato un periodo terribile, in cui mi sembrava che nulla avesse più senso».
A salvarla, ancora una volta, i cani: «Dopo due mesi di strazio, il mio direttore di sezione mi regalò due cuccioli di Terranova. All’inizio mi sembrava di fare un torto a Sansone, quasi di tradirlo – confessa –, ma loro mi hanno capita e aiutata a superare il mio momento difficile». Ora, dopo averli addestrati e aver preso il brevetto con loro, Argo e Nerone sono gli angeli custodi di Silvia e dei bagnanti: «Sono dei cani dolcissimi, e oltre ad avermi aiutato diverse volte a riportare a riva persone in difficoltà, sono un ausilio importante soprattutto per bambini e diversamente abili. Il loro approccio – ci spiega infatti Silvia – permette ai bambini di non subire traumi durante un’operazione perché è più facile far apparire tutto come un gioco».
I volontari vanno spesso anche nelle scuole per spiegare l’importanza del cane da lavoro, ancora purtroppo mal tollerato da qualcuno nelle spiagge: «Il cane ha invece un ruolo importantissimo perché spesso si accorge per primo del pericolo e ci dà un grandissimo sostegno in acqua, facilitando operazioni che da soli troveremmo molto più complesse». È quindi giusto sensibilizzare tutti sulla positività della presenza di questi giganti eroi che salvano ogni giorno delle vite umane.

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