Uno sfortunato fenicottero, ferito e impaurito, è finito ieri nelle acque al largo del Poetto di Quartu Sant’Elena, dove soffiava un forte maestrale.

Silvio Zoncheddu, vigile del fuoco dalla lunga e comprovata esperienza, si trovava proprio in quel momento a prendere il sole nello stabilimento dei vigili del fuoco, nel litorale quartese. Avvistato il fenicottero non ci ha pensato su due volte e si è lanciato in mare per salvarlo. Il fenicottero è stato portato a riva dal pompiere che lo ha poi affidato alle cure della clinica veterinaria San Giuseppe di Cagliari.

Il vigile del fuoco Silvio Zoncheddu con il fenicottero salvato

Non è la prima volta che un fenicottero si avventura, per errore, nelle acque del golfo di Cagliari. Nel 2014 un altro esemplare era stato salvato dalla Polizia Municipale di Cagliari.

Un gregge di pecore ridotto allo stremo, costretto a pascolare su un terreno arido e privo di vegetazione, senza acqua né riparo dal sole. È la segnalazione arrivata alla nostra redazione da alcuni lettori di Selargius, accompagnata da fotografie che mostrano la difficile condizione degli animali.

Foto di Paola Sulis

Secondo quanto riportato, il pastore avrebbe condotto le pecore su un terreno devastato da un incendio, dove non vi era traccia di erba. Le immagini ritraggono animali magrissimi, stremati dal caldo e dalla mancanza di cibo e acqua. Alcuni, riferiscono i testimoni, sarebbero stati in condizioni agonizzanti, mentre altri presentavano ferite e segni evidenti di incuria.

Foto di Paola Sulis

«È la vita a cui sono condannate – raccontano i cittadini – pecore ricoperte di parassiti, senza alcuna assistenza veterinaria. È mai possibile che nessuno intervenga a tutelarle?».

Foto di Paola Sulis

La denuncia si estende anche alle istituzioni. Diversi segnalanti accusano il Comune di Selargius e le autorità competenti di non essersi attivate per garantire il benessere degli animali: «Il Sindaco sostiene che non è compito suo – spiegano – ma tutto avviene nel territorio comunale. Anche i Vigili urbani, chiamati quando le pecore finiscono pericolosamente sulla strada, si limitano ad avvisare il pastore».

Un quadro che solleva forti interrogativi sulla tutela del benessere animale e sulla responsabilità delle autorità preposte ai controlli. Nel frattempo, il gregge continua a vivere in condizioni che i cittadini definiscono “un vero inferno”.