Le trattative sono state estenuanti, ma alla fine un accordo è stato raggiunto. Wind-Tre, Comdata e sindacati hanno trovato un’intesa che dovrebbe salvare i 900 posti di lavoro, 400 dei quali solo a Cagliari, messi a rischio dalla fusione delle due aziende.

La firma sull’accordo è arrivata nella giornata di ieri, ma vediamo quali sono i punti principali del verbale. L’intesa prevede che Comdata si impegna a garantire la stabilità occupazionale, i livelli e l’anzianità di servizio per tutta la durata del contratto di appalto, oltre al mantenimento delle quattro sedi dei call center di Cagliari, Palermo, Genova e Roma. L’intesa raggiunta conferma quindi la volontà dell’azienda di esternalizzare come ramo d’azienda il customer care 133 a partire dal prossimo 5 luglio. L’accordo ora sarà votato tra oggi e venerdì dall’assemblea dei lavoratori ed entrerà in vigore qualora venisse votato dalla maggioranza dei dipendenti.

Ma la paura e l’incertezza del futuro hanno lasciato più di una cicatrice. Gli umori all’interno del call center sono pessimi. «Purtroppo come ben sappiamo il problema non si pone nell’immediato, ma nel futuro – spiega un dipendente che per ovvie ragioni chiede di mantenere l’anonimato –  Lo stato d’animo generale è pessimo. L’organico è molto provato dagli esodi. Sono giorni di saluti. Vedi sparire volti di coloro che erano i tuoi compagni di viaggio fino a ieri».

Si tratta di uno dei pigmenti più ricercati della preistoria ed è possibile trovarne anche in Sardegna (il campione che vedete in foto proviene dall’Iglesiente). Si tratta dell’ocra, “Una miscela di minerali ferrosi dall’aspetto “terroso”, in grado di sfumare in tonalità dal rosso al giallo”, specifica il geologo del GeoMuseo Stefano Incani di Masullas, Luigi Sanciu.

Dalla preistoria fino ai giorni d’oggi l’ocra ha avuto un carattere multifunzionale, assumendo molte volte un valore simbolico-magico. Nel Paleolitico l’utilizzo dell’ocra non era univoco: polverizzata, venne impiegata sia come colore nelle pitture rupestri sia nell’ambito dei rituali funerari.

L’ocra rossa fu ritrovata anche nelle sepolture neolitiche della Sardegna e trova un preciso significato nei rituali funerari attestati ad esempio nelle tombe della necropoli ipogeica del Neolitico Medio (4800-4450 a. C.) di Cuccuru S’Arriu di Cabras: nella tomba n. 387 il defunto era adagiato in posizione fetale con la statuina posta nella mano destra; il corredo era disposto tutto attorno al corpo; all’interno di una ciotola furono rinvenute due conchiglie aperte incrostate di ocra rossa, le cui tracce erano presenti anche sullo scheletro e sul corredo.