Pavia domani rende omaggio al grande Pinuccio Sciola: memoriale nella cripta di San Pietro davanti alle spoglie di Sant’Agostino

Il Circolo Culturale Sardo “Logudoro” domani alle 16 (con l’intervento della figlia di Pinuccio Sciola, Maria) indice un incontro memoriale che avrà luogo nella Basilica di San Pietro in Ciel d’ Oro, dove sono custoditi i resti di Sant’Agostino che richiamano l’opera e
Il Circolo Culturale Sardo “Logudoro” domani alle 16 (con l’intervento della figlia di Pinuccio Sciola, Maria) indice un incontro memoriale che avrà luogo nella Basilica di San Pietro in Ciel d’ Oro, dove sono custoditi i resti di Sant’Agostino che richiamano l’opera e la figura di Sciola. La conversazione con la figlia Maria sarà integrata dal documentario “Born of Stone” del regista sardo Emilio Bellu e da un’esibizione delle Pietre Sonore, create dall’artista.
Dopo aver attraversato mezza Europa ed essere state suonate la sera del 13 giugno dalle delicate mani della pianista Gloria Campaner e dal compositore Lezek Mozder all’Enter Enea Music Festival le sculture sonore del celebre Artista approdano a Pavia per un omaggio voluto da Gesuino Piga presidente del Circolo dei Sardi “Logudoro” in collaborazione con la Fondazione Pinuccio Sciola.
Nella cripta della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, che custodisce le spoglie di Sant’Agostino, è esposta una preziosa scultura in pietra, “Sant’Agostino dormiente”, di Pinuccio Sciola, scultore sardo famoso in tutto il mondo per le sue “pietre sonore”, scomparso nel maggio 2016.
Grazie alla collaborazione di don Vincenzo Fois (rettore della chiesa di Sant’Agostino a Cagliari) e di Sciola, il Circolo culturale sardo “Logudoro” riuscì a organizzare a Pavia, la mattina del 7 ottobre 2000, un evento particolarmente significativo. Dopo la cerimonia religiosa, don Fois donò alla Comunità Agostiniana di Pavia la suddetta stele, opera di Sciola, il quale non poté essere presente a Pavia per un obbligo connesso alla preparazione di una mostra in Germania.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pinuccio Sciola, un anno senza l’artista di San Sperate che ha dato “voce” alle pietre

Accade oggi, il 13 Maggio 2016 scompariva Pinuccio Sciola, celebre scultore e artista di San Sperate, conosciuto soprattutto per aver “Dato voce alle pietre”, ovvero per le sue sculture sonore e per aver contribuito alla promozione artistico-culturale di San Sperate, sua cittadina natale, attraverso i murales.
Non si può certo dire che la vita dell’artista, le cui vicende sono state raccontate in un recente speciale di Videolina, sia stata monotona, tutt’ altro: nato nel 1942, vince una borsa di studio nel 1959 che gli permette di iniziare a studiare al liceo Artistico di Cagliari per poi continuare la sua formazione all’ Istituto d’Arte di Firenze e all’Accademia Internazionale di Salisburgo.
La sete d’arte e di sapere portano Sciola a compiere numerosi viaggi facendogli collezionare una serie di esperienze a livello internazionale nelle quali può confrontarsi con artisti d’ alto calibro, come ad esempio Henry Moore e Fritz Wotruba.
Tuttavia, dopo le esperienze all’estero, tra cui quella spagnola presso l’Università Moncloa di Madrid, Pinuccio torna nella sua Sardegna iniziando la rivoluzione dei “Muri bianchi” ovvero un’iniziativa che consisteva nell’ imbiancare di bianco i muri delle case affinché potessero poi accogliere i cosiddetti murales.
Nel 1973 arriva un riconoscimento importante da parte dell’ UNESCO grazie al quale Sciola lavora a Città del Messico con il maestro David Alfaro Siquieros e comunque non abbandona la sua missione con i murales : infatti l’artista sardo prosegue la trasformazione di San Sperate nel “Paese Museo” il quale ad oggi ospita centinaia di opere d’arte a cielo aperto.
Le novità per Sciola erano appena cominciante, infatti, nel 1996 la sua ricerca artistica dà vita a scenari inaspettati: il Maestro presenta al mondo le sue “Pietre Sonore” sculture capaci di emettere dei suoni e di comunicare con l’uomo mediante il senso dell’udito, suscitando suggestioni peculiari.
Le opere di Pinuccio Sciola sono state apprezzate e esposte in diversi spazi, per il suo contributo nel 2012 viene nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”.
Insomma, una vita all’ insegna della ricerca artistica quella di Sciola, ma non solo, anche della formazione e di quel nobile processo che lo ha spinto ad investire nella promozione del suo paese rendendolo quell’ opera d’arte a sé stante che oggi è, un gesto d’amore verso la sua terra che oggi lo ricorda con un velo di tristezza, ma anche con tanto orgoglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA