La prima casa di paglia realizzata in Sardegna. La storia di Luisa Cabiddu e della sua azienda multifunzionale

A 16 anni si imbatte per caso nel libro di Stefano Soldati sulle case di paglia e ne resta completamente affascinata. A 18, terminati gli studi all’Istituto d’Arte di Lanusei, si mette sulle spalle uno zaino e con quel libro
A 16 anni si imbatte per caso nel libro di Stefano Soldati sulle case di paglia e ne resta completamente affascinata. A 18, terminati gli studi all’Istituto d’Arte di Lanusei, si mette sulle spalle uno zaino e con quel libro in mano si presenta alla porta di Soldati stesso, in un piccolo paesino del Veneto.
La storia di Luisa Cabiddu e del suo sogno inizia così. Ed è una storia fatta di talento, dedizione, coraggio e tanta, tanta determinazione. Mai a 16 anni avrebbe pensato che proprio l’autore del libro che tanto l’aveva avvinta sarebbe diventato un giorno un suo collaboratore.
Totalmente affascinata dalle costruzioni e dai materiali ecosostenibili, dopo il diploma Luisa prosegue gli studi a Firenze, nell’ambito della progettazione sostenibile. Dopo la laurea, eccola partire alla volta del Giappone, dove a Tokyo condivide la sua esperienza con l’artista di fama internazionale Maria Lai e si dedica all’osservazione degli edifici del Sol Levante. Un’esperienza, questa, che sarà fondamentale per il suo futuro professionale. Pochi mesi dopo, acquista un biglietto per il di New York, dove incontra Rut Guggenheim.
Tornata nello Stivale, frequenta il corso di progettazione di interni improntato sui materiali sostenibili e conosce numerosi imprenditori e designer fiorentini che saranno per lei fonte di grande ispirazione. In questo periodo la talentuosa ogliastrina si dedica alla progettazione e nel 2008 inizia a gestire per l’austriaca Rita Schmtz una rete di b&b e case vacanze rivolti a una clientela internazionale.
È da questa esperienza di stampo manageriale, unita alle competenze già maturate nel campo della progettazione, che si rafforza in Luisa il desiderio di creare una struttura ricettiva che risponda ad un mercato in forte crescita, quello del turismo verde.
Torna quindi nella sua amata Ogliastra, dove frequenta prima un corso dedicato all’imprenditoria nel settore del turismo ecosostenibile (collaborando alla realizzazione del libro “Turismo in Ogliastra e sviluppo sostenibile del Territorio” insieme a Carlo Amaduzzi) e dove poi decide di passare all’azione e di realizzare quello che da sempre è stato il suo sogno: progettare e costruire una struttura ricettiva sui generis, completamente realizzata con paglia, argilla e legno (da agricoltura biologica locale) e votata all’ecosostenibilità in toto. Lo sposalizio perfetto tra la sua passione per l’arte, il suo amore per la natura e il suo talento imprenditoriale.
Nasce così l’azienda multifunzionale della giovane ogliastrina, la prima realizzata in Sardegna con queste peculiarità e comprendente diverse aree dedicate all’attività ricettiva, alla progettazione sostenibile, ai corsi dedicati alla realizzazione di case con materiali naturali e alla fattoria didattica destinata ai più piccoli.
Luisa fa crescere il seme del suo sogno in un ampio terreno di Girasole. La concessione edilizia arriva nel 2014, la struttura ricettiva apre nel 2015. In questi due anni i passi avanti fatti da Luisa e dai suoi collaboratori sono stati immensi: nella Casa di Paglia ogliastrina si dorme, si mangia, si lavora, si sogna. E, non da ultimo, si progetta. Accanto a Luisa, infatti, lavorano altri professionisti del settore, pronti a seguire tutti coloro che desiderino realizzare strutture in paglia in Ogliastra e non solo. Un ingegnere, un agronomo, un architetto, un geometra sono con lei per valutare tutto da principio. Se ben progettata, infatti, la Casa di Paglia ha gli stessi costi di quelle in muratura ma innumerevoli qualità in più.
La permacoltura è alla base del lavoro di questo team: è un nuovo modo di progettare, osservando la natura, creando con il territorio un’interazione attiva. «Il modo in cui sono stati costruiti i paesi ogliastrini racconta prima di tutto della confusione mentale di questi anni» spiega Luisa «Troppo lontani dal contatto con la natura. Io aspiro ad una progettazione sostenibile, che non è fatta solo di squadra, righello e autocad ma di un sistema basato sull’osservazione strategica dell’ambiente.».
«In Ogliastra abbiamo costruito senza criterio, non pensando a dove volevamo arrivare e portando avanti una progettazione del territorio assolutamente disomogenea. Sono necessarie delle linee guida da adottare da parte di tutti i comuni, che diano al territorio un’identità ben percepibile e riconoscibile dal visitatore. Anche i giovani dovrebbero essere sensibilizzati in questo senso, devono capire che è importante avere la conoscenza del significato che ogni intervento nasconde. Perchè ogni interevnto mirato alla trasformazione del nostro territorio è la diretta testimonianza del lavoro degli uomini, di quello che sono e che sognano»ve
Con il progetto della Casa di Paglia, Luisa e i suoi collaboratori sono candidati al WEGREEN Sardegna, il noto premio regionale dedicato alle aziende che puntano tutto sul green. Ma Luisa non si vuole fermare qui: sta già pensando ad ampliare l’offerta con la costruzione di una suite sull’albero affacciata sullo stagno ogliastrino e un agricamping dedicato agli amanti del genere.
«Il mio obiettivo è quello di cambiare nel tempo l’architettura in Ogliastra, dare nuovi input al territorio, scoprire nuovi materiali e nuovi approcci, che siano poi di spunto anche per altre aziende. Mi piacerebbe, un giorno, poter coinvolgere altre strutture ricettive sotto l’egida del marchio Casa di Paglia Sardegna» conclude la Cabiddu.

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