Monumenti Aperti: la storia divertente di Lawrence a Cagliari raccontata da Francesco Abate e Jacopo Cullin

I Racconti di Monumenti Aperti vedrà protagonista quest’anno il giornalista e scrittore Francesco Abate, autore del racconto “Bellepòc e s’Arrevesciu”. In questo testo inedito si rivela la verità nascosta sull’effettiva ragione per cui nel gennaio del 1921 il grande scrittore David Herbert
I Racconti di Monumenti Aperti vedrà protagonista quest’anno il giornalista e scrittore Francesco Abate, autore del racconto “Bellepòc e s’Arrevesciu”. In questo testo inedito si rivela la verità nascosta sull’effettiva ragione per cui nel gennaio del 1921 il grande scrittore David Herbert Lawrence decise di venire in Sardegna e nello specifico a Cagliari. Al fianco di una storia ufficiale, c’è sempre una storia segreta, che anche in questo caso è dominio di pochi ed è stata tramandata solo per via orale. Per la prima volta questa verità viene a galla grazie ad alcune testimonianze raccolte tra i vecchi avventori del Caffè Torino che giurano che…
Sotto forma di spettacolo, il racconto sarà presentato da Francesco Abate e dall’attore Jacopo Cullin domenica 14 alle ore 11 (ingresso gratuito) nel Teatro Comunale di piazza Dettori. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Per questa occasione Imago Mundi pubblica un bel volume che raccoglie tutti i racconti della collana realizzati dal 2009 a oggi, scritti da Marcello Fois, Gianluca Floris, Michela Murgia, Enrico Pau, Massimiliano Medda e Mario Gelardi, Vito Biolchini, Armando Serri, Massimiliano Messina, Paolo Maccioni, Giorgio Todde, Paolo Fresu, Davide Catinari, Rossella Faa, Gianni Zanata, Nino Nonnis e Antony Muroni.
Il volume sarà acquistabile, a partire da giovedì 11 maggio nei bookshop del centro comunale d’arte Il Ghetto, in via Santa Croce, e dell’Exmà, in via San Lucifero 71 e nella libreria Edumondo, in via Sulis 47; sabato 13 e domenica 14, nel motorhome personalizzato, in sosta in piazza Yenne e domenica 14 nell’Auditorium in occasione dello spettacolo.

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Una piazza per Carlotta Dessì: inaugurata ieri nella sua Sardegna, il ricordo di una giornalista brillante e coraggiosa

E' stata inaugurata ieri la piazza dedicata a Carlotta Dessì: un gesto d’amore e memoria nel cuore del paese a lei caro. Al centro la bellissima statua della giornalista, realizzata dallo scultore Augusto Mola.
Ieri, 3 maggio, Gergei si è stretta in un abbraccio collettivo per rendere omaggio a Carlotta Dessì, giornalista sarda scomparsa nel febbraio 2024, intitolandole una piazza nel centro storico. Un momento carico di emozione, che ha visto la partecipazione di familiari, amici, colleghi e rappresentanti del mondo dell’informazione, venuti a condividere il ricordo di una donna che, con la sua forza, la sua umanità e la sua voce, ha lasciato un segno profondo.
Carlotta, volto noto di Mediaset e Sky, era amata e stimata per la sua professionalità limpida e la sua determinazione, anche nei momenti più difficili della malattia rara al midollo osseo contro cui ha combattuto con coraggio. Il legame con Gergei – terra d’origine dei suoi nonni, rifugio dell’anima durante i rientri nell’Isola – era profondo e sincero. Da oggi, quel legame si traduce in un segno concreto di memoria e gratitudine: Piazza Carlotta Dessì.
A impreziosire la nuova piazza, anche una statua in bronzo che ritrae Carlotta, realizzata dallo scultore cagliaritano Augusto Mola, autore noto per le sue opere commemorative. L’opera, fortemente voluta dai genitori di Carlotta, Orazina e Ignazio Dessì, nasce con l’intento di “trasformare il dolore in bellezza”, offrendo alla comunità un luogo dove il ricordo possa diventare presenza viva.
“Carlotta non ha mai smesso di raccontare con onestà, passione e sensibilità. Questa piazza è il nostro modo per continuare a farla parlare, per non dimenticare ciò che ci ha insegnato”, ha detto durante la cerimonia uno dei colleghi che l’ha accompagnata nel suo percorso professionale.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana, reso possibile dalla generosità di chi ha conosciuto e amato Carlotta: non solo i suoi cari, ma anche concittadini, colleghi e amici che hanno voluto lasciare un segno tangibile della sua eredità umana e professionale. Da oggi, Gergei non è solo un luogo del cuore per chi l’ha conosciuta, ma anche una tappa della memoria collettiva, dove la storia personale di una giovane donna diventa patrimonio di tutti. Un luogo dove fermarsi, ricordare e lasciarsi ispirare.

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