Sanità, novità per i centri riabilitativi: cambiano i requisiti minimi

Novità per l’esercizio delle attività di riabilitazione. La Giunta regionale ha deciso di modificare i requisiti minimi in modo da consentire una distribuzione omogenea delle strutture socio-sanitarie su tutto il territorio sardo. Tenendo in considerazione l’attuale situazione demografica e di ruralità che
Novità per l’esercizio delle attività di riabilitazione. La Giunta regionale ha deciso di modificare i requisiti minimi in modo da consentire una distribuzione omogenea delle strutture socio-sanitarie su tutto il territorio sardo.
Tenendo in considerazione l’attuale situazione demografica e di ruralità che contraddistingue la Sardegna, l’assessore alla Sanità Luigi Arru dichiara: «La nostra regione ha una densità di popolazione di 69 abitanti per chilometro quadrato, meno di un terzo di quella rilevata nel resto d’Italia. Con le regole attuali abbiamo registrato difficoltà in molte aree ad aprire o mantenere in piedi simili attività. Questo ora accade in particolare nelle zone rurali a maggior tasso di spopolamento, sia per la carenza di strutture in genere, sia per la difficoltà nel raggiungimento dei servizi ospedalieri e/o territoriali esistenti, spesso situati a una distanza tale da impedire ai pazienti l’effettiva accessibilità».
La modifica dei requisiti riguarda i centri diurni a valenza socio-riabilitativa per persone affette da disabilità grave; i centri di riabilitazione globale diurna per persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale; i presidi di riabilitazione globale a ciclo continuativo per disabilità fisica, psichica e sensoriale; il presidio residenziale a valenza socio riabilitativa.
Si passerà dunque dagli attuali 20 accessi al giorno per i centri diurni ad un minimo di 12 pazienti seguiti quotidianamente. Queste modifiche possono già essere applicate per le strutture socio sanitarie di riabilitazione territoriale esistenti, attualmente accreditate e inserite nell’apposito elenco regionale, e in possesso dell’autorizzazione alla realizzazione, per quelle richiedenti la rimodulazione delle attività e il trasferimento in altre sedi operative e nei confronti delle nuove strutture richiedenti eventuali nuove autorizzazioni all’esercizio e all’accreditamento.

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