Un bianco veliero procede a vele spiegate mentre una leggera brezza increspa le deboli onde del mare. Il sole scende piano e accompagna un drink servito sulla prua della barca. Anche questa è crociera. La Star Flyer, veliero di 120 metri, ha attraccato questa mattina in porto al Molo Ichnusa ed è ripartita poco fa. A bordo cento passeggeri.

Star Flyer al Molo Ichnusa

Già, il luogo in cui poco più di una settimana fa andava in scena il dramma di 916 migranti sbarcati in città con la norvegese Siem Pilot, ospita oggi una delle navi più esclusive del Mediterraneo. Vietato avvicinarsi per gli estranei. Cento crocieristi, soprattutto inglesi e americani, grandi appassionati di vela, hanno sborsato 10 mila euro a testa per farsi scorrazzare per una settimana tra i più bei porti del Mediterraneo. Dopo la sosta di mezza giornata Cagliari la nave raggiungerà domani mattina il porto di Mgarr a Malta.

Entrata in servizio nel 1992, la nave è lunga 120 metri, larga 15, pesa più di 3 mila tonnellate, viaggia a una velocità di 17 nodi ed è dotata di quattro ponti, 4 alberi e 85 cabine extra lusso. A condurla un equipaggio di 70 persone. Gli ospiti hanno a disposizione una bellissima sala ristorante con piatti di tutte le cucine del mondo cucinati da chef di primo livello, un piano bar per serate allegre e romantiche, un tropical bar e una libreria. Le cabine più lussuose sono dotate di letto matrimoniale, bagno con rifiniture in marmo e vasca idromassaggio.

Star Flyer off limits al Molo Ichnusa

Star Flyer al Molo Ichnusa

FOTO DI ALESSANDRO PIGLIACAMPO

Grande emozione a San Giovanni di Sinis per la liberazione di due tartarughe marine Caretta caretta, finalmente pronte a tornare al loro ambiente naturale dopo settimane, e in alcuni casi mesi, di cure attente e amorevoli. Vederle scivolare nell’acqua cristallina del mare è stato come assistere a un piccolo miracolo, un momento di gioia pura per chi ha seguito il loro percorso di recupero passo dopo passo.

Manuela Fa, che ha immortalato l’evento con delle bellissime fotografie, ha commentato con profondità: “Ogni volta mi ritrovo a riflettere sulla nostra responsabilità: su quanto spesso, senza rendercene conto, siamo noi la causa delle ferite, delle difficoltà e dei pericoli che queste creature devono affrontare. Forse non possiamo cambiare tutto, ma qualcosa sì.”

Le tartarughe marine Caretta caretta affrontano quotidianamente minacce causate dall’uomo: rifiuti in mare, reti da pesca abbandonate, collisioni con imbarcazioni. Il lavoro del Centro di Recupero del Sinis diventa così fondamentale non solo per salvare gli esemplari in difficoltà, ma anche per sensibilizzare la comunità sul rispetto e la tutela del mare e dei suoi abitanti.

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