Vertenza entrate: braccio di ferro tra la Regione Sardegna e il Governo sugli accantonamenti

Vertenza entrate: ormai è scontro tra Cagliari e Roma. Il braccio di ferro tra la Regione e il Governo è andato in scena a Palazzo Chigi dove è stato avviato il percorso per definire un nuovo accordo sulla finanza pubblica.
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Vertenza entrate: ormai è scontro tra Cagliari e Roma. Il braccio di ferro tra la Regione e il Governo è andato in scena a Palazzo Chigi dove è stato avviato il percorso per definire un nuovo accordo sulla finanza pubblica. A portare le ragioni dell’Isola nella capitale è stato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci che ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, il ministro agli Affari Regionali Enrico Costa, il capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Garofoli e i dirigenti della Ragioneria generale dello Stato.
Le posizioni del Governo e della Regione sono in questo momento molto distanti, con la Sardegna che rivendica il diritto a tenere nelle sue casse gran parte dei 684 milioni di accantonamenti oggi previsti e il Governo che ha più volte ribadito che la situazione economica nazionale è complicata e non concede molti margini di manovra. «Di sicuro partiamo da posizioni molto distanti e il confronto di oggi , durato due ore, serrato e a tratti duro, lo conferma» dice Paci. «Ho apprezzato il fatto che, nonostante fosse solo il primo incontro, al tavolo ci fossero tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti in modo da essere immediatamente operativi. Abbiamo rappresentato con forza le nostre ragioni e illustrato il dossier predisposto con il presidente Pigliaru che dimostra quanto la Sardegna ha bisogno di tutte le proprie entrate» dichiara il Vicepresidente. «Abbiamo detto al sottosegretario Boschi e al ministro Costa – incalza Paci- che non cederemo di un passo e che porteremo le nostre rivendicazioni fino in fondo. Il Governo, da parte sua, ha preso l’impegno di analizzare in tempi brevi la situazione con il Mef per dare le prime risposte alla Sardegna».

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Cagliari: dieci condanne e due assoluzioni per l’evasione di Marco Raduano da Badu ‘e Carros

Lo stesso Marco Raduano è stato condannato a due anni e sei mesi per la fuga avvenuta il 24 febbraio 2023 dal carcere di Badu ‘e Carros. Raduano era stato poi catturato in Corsica e oggi collabora con la giustizia come pentito.
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Si è chiuso a Cagliari il processo sull’evasione dell’ex boss pugliese Marco Raduano, con un bilancio finale di dieci condanne e due assoluzioni.
Il Tribunale ha assolto l’agente di polizia penitenziaria Salvatore Deledda, difeso dagli avvocati Stefano Stochino ed Erica Dessì, e Mauro Gusinu, rappresentato dall’avvocato Agostinangelo Marras. Tutti gli altri imputati sono stati invece giudicati colpevoli, con pene comprese tra un anno e otto mesi e cinque anni di reclusione.
Lo stesso Marco Raduano è stato condannato a due anni e sei mesi per la fuga avvenuta il 24 febbraio 2023 dal carcere di Badu ‘e Carros. Raduano era stato poi catturato in Corsica e oggi collabora con la giustizia come pentito.

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