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Un’indagine nata quasi per caso ha portato alla luce una delle vicende più sconvolgenti degli ultimi anni a Cagliari. Un giovane è finito a processo con l’accusa di aver abusato per anni della sorellastra minorenne, filmando gli episodi e diffondendo i video nel dark web. La notizia è stata riportata da L’Unione Sarda.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, gli abusi sarebbero andati avanti per circa sei anni, a partire da quando la vittima era ancora una bambina. I video, poi, sarebbero stati venduti attraverso canali clandestini online, in quello che gli inquirenti hanno definito “un mercato sommerso di violenze e ricatti digitali”.
Il caso è emerso in modo del tutto fortuito nel corso di un’inchiesta per piccolo spaccio di droga. Durante una perquisizione, la Polizia Postale ha sequestrato il telefono del giovane, rinvenendo numerosi file a contenuto pedopornografico. Le successive analisi informatiche hanno permesso di risalire alla provenienza dei video e di ricostruire una rete di contatti attiva sul dark web.
L’imputato, già detenuto, è comparso ieri mattina davanti al giudice per il rito abbreviato. Il PM ha chiesto una condanna a 16 anni di reclusione, partendo da una pena base di 24 anni poi ridotta per la scelta del rito. La sentenza è attesa per febbraio prossimo, quando il tribunale pronuncerà la decisione definitiva. Nel frattempo, la Procura di Cagliari prosegue con una complessa inchiesta internazionale per individuare gli acquirenti dei video e mappare i canali di diffusione nel dark web.
Gli investigatori della Polizia Postale, in collaborazione con le autorità di altri Paesi europei, stanno analizzando i server coinvolti per risalire ai destinatari del materiale, in un’indagine che, come riportato da L’Unione Sarda, potrebbe presto aprire nuove piste a livello globale.