Braccia incrociate al Call Center Sky di Sestu. Cresce la preoccupazione tra i dipendenti per un probabile trasferimento. Secondo le sigle sindacali, l’adesione è stata massiccia, si parla di oltre l’80 per cento, con un coinvolgimento totale in alcuni settori, maggiormente colpiti dalle decisioni della casa madre.
La decisione dello sciopero segue di due giorni l’incontro con i vertici dell’azienda, e le ragioni della protesta sono riassunte da Antonello Marongiu, dipendente SKY e segretario SLC CGIL: «La strategia dell’azienda coinvolge anche Cagliari, con il settore Control Room nella sede di Milano». Si tratta, in sostanza di coloro che smistano le chiamate fra i vari call center che lavorano per SKY, sia in Italia che all’estero. «Si tratta di mansioni che possono essere svolte a Cagliari, ma la decisione dell’azienda sembra essere soltanto il primo passo verso un disinvestimento nell’Isola – prosegue Marongiu – in questi anni, causa interruzione del turn over, i lavoratori del contact center di Sestu sono diminuiti di 300 unità, non sono neanche state sostituite le lavoratrici in maternità. Il management sardo della sede di Sestu viene costantemente utilizzato in giro per i siti outsourcer fuori dalla Sardegna, a volte anche fuori dall’Italia. Al contrario le funzioni tipiche del Servizio Clienti vengono affidate sempre più al management della sede di Milano».
Per il sindacato, l’azienda deve chiarire la vera strategia: «Sky è un’azienda in utile e in crescita e la qualità è sempre stata il suo fiore all’occhiello. Le vie sono due, o sceglie la qualità, dimostrando interesse e investimenti su Cagliari, o è lecito pensare che scelga la quantità, cioè l’esternalizzazione verso gli outsourcer fuori dall’Isola, con le conseguenze che possiamo immaginare per i lavoratori di Cagliari». Per ora, l’azienda si è limitata a comunicare, attraverso una mail, che saranno sette i dipendenti del sito di Sestu a essere interessati al trasferimento. La piena partecipazione allo sciopero dei componenti del settore staffing del call center di Sestu, che lavorano a stretto contatto con i dipendenti ai quali è stato già comunicata la decisione sul trasferimento, suona come un ulteriore segnale di preoccupazione. Questo nonostante le rassicurazioni dell’azienda, che in un incontro con i lavoratori ha garantito che l’impatto della nuova strategia del gruppo sul sito di Sestu non prevede ulteriori iniziative.
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