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Quando lascia il suo paese d’origine, nel cuore arido del Niger, Buba è ancora un ragazzino. Ha negli occhi la polvere del deserto e nel cuore un desiderio semplice: costruirsi una vita migliore. “Avevo paura, sì, ma anche tanta voglia di vedere cosa c’era oltre l’orizzonte”, racconta con il suo accento dolce, ormai mescolato a inflessioni sarde.
Arriva in Sardegna nel 2016, passa per diverse tappe, poi nel 2017 si stabilisce a Sassari. Oggi ha poco più di vent’anni e una vita piena: frequenta il secondo anno di un corso serale per diventare operatore sociale, fa qualche lavoro per mantenersi e, nel frattempo, è diventato un volto noto tra i giovani sassaresi. La gente lo ferma per strada, gli chiede selfie, ride con lui nei locali del centro. Il suo nome vero è Abdourahamane, ma per tutti è semplicemente Buba. “Mi piace quando mi chiamano così, è un nome facile da ricordare. E poi ormai anche i professori mi conoscono così”, dice sorridendo.
La sua popolarità esplode su TikTok, dove supera i 18mila follower. Armato di microfono, si aggira tra piazze, bar e strade animate, ponendo domande curiose, ironiche, leggere. Intervista i coetanei, racconta piccoli momenti di vita cittadina. Ma non è solo intrattenimento: nei suoi video, spesso, lancia messaggi importanti. “La vita è una sola, e vale la pena viverla bene. Io dico sempre ai ragazzi: divertitevi, ma lasciate perdere la droga e l’alcol. Si può stare bene anche senza queste cose.”
Buba si veste con cura – abiti eleganti, spesso giacca e occhiali da sole – e quando arriva in centro è difficile non notarlo. Ha un carisma naturale, una gentilezza che spicca: di recente è stato anche a Cagliari, dove ha realizzato i suoi contenuti. Il sogno? “Mi piacerebbe arrivare lontano, magari diventare davvero famoso sui social. Non per vanità, ma per costruirmi un futuro. Se ce l’ha fatta Khaby Lame, perché non io?”
Nel frattempo, si gode quello che ha. Racconta la Sardegna con entusiasmo sincero: “Mi trovo benissimo qui. Sassari è casa mia. A volte mi manca la mia famiglia, che è rimasta in Africa, ma ci sentiamo spesso. E sapere che sono felici per me, mi dà forza.” A Sassari, spiega, i ragazzi come lui arrivati dal Niger sono pochissimi. “Siamo solo in due, ma siamo come fratelli. Anche se non ci lega il sangue, ci lega la storia.”
I suoi video si concludono sempre con la stessa frase, ormai diventata virale in città: “Like, like, like!”. Un modo per chiedere supporto, ma anche per strappare un sorriso. “Quando la gente per strada mi saluta così, io mi illumino. Vuol dire che sto lasciando qualcosa di buono.” E in effetti, tra una risata e un’intervista al volo, Buba lascia molto: la testimonianza semplice e potente di chi ha attraversato il mondo per inseguire un sogno. E lo sta facendo, un passo – e un video – alla volta. Per seguire Buba su Instagram e su Tik Tok.