“Ridateci la croce”, Cappellacci lancia petizione online per rimettere il simbolo religioso sulla Sella del diavolo

Ridateci la croce. Si può sintetizzare così la campagna lanciata su Change.org poco meno di un’ora fa dal coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci per ripristinare sulla Sella del Diavolo la grande croce rimossa il 28 gennaio dalla Marina
Ridateci la croce. Si può sintetizzare così la campagna lanciata su Change.org poco meno di un’ora fa dal coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci per ripristinare sulla Sella del Diavolo la grande croce rimossa il 28 gennaio dalla Marina militare.
«Sulla Sella del diavolo, il colle cagliaritano che si affaccia sul Golfo degli Angeli, nei decenni passati era presenta una croce, simbolo della nostra cultura e della nostra identità. Da molto tempo non c’è più ed il tentativo di posizionare una nuova croce è stato vanificato da una serie di attacchi della politica e della burocrazia. Anche i ripetuti appelli da parte della Chiesa sono caduti nel vuoto. Con questa petizione chiediamo al sindaco di Cagliari e alla Regione Sardegna di attivarsi per ripristinare un simbolo di riferimento per la comunità cittadina e per l’intera Sardegna». Questo il contenuto della petizione online lanciata dall’ex governatore e indirizzata al sindaco di Cagliari e alla Regione Sardegna. L’iniziativa ha già raccolto più di 800 firme nel giro di un’ora.
La grande croce luminosa visibile dal mare era stata piazzata a metà gennaio sul colle più amato dai cagliaritani da alcuni operai della Marina militare. Unico problema, l’opera non aveva ricevuto l’autorizzazione paesaggistica da parte della Regione Sardegna, documento essenziale, essendo il promontorio un patrimonio naturalistico sottoposto a vincoli ambientali. La Regione ha quindi contattato la Curia per invitarla a regolarizzare dal punto di vista burocratico la situazione, ma non aveva ricevuto alcuna risposta. Così la grande croce è stata rimossa, tra le proteste della stessa Curia e di tanti cattolici cagliaritani.

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