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La Sardegna segna un primato nazionale nella tutela ambientale. Nella seduta del 19 febbraio, il Consiglio regionale — con la sola approvazione della maggioranza e la relazione di Maria Laura Orrù (Alleanza Verdi-Sinistra) — ha approvato la prima legge in Italia per la protezione e valorizzazione della flora autoctona.
Un provvedimento definito “storico” dagli addetti ai lavori, che istituisce strumenti concreti per censire, studiare e conservare il patrimonio vegetale unico dell’isola, contrastando la biopirateria vegetale: un fenomeno che, sottraendo specie rare a fini commerciali, impoverisce la Sardegna delle sue risorse e del suo sapere tradizionale.
Tra i punti cardine della legge:
Il testo, nato dalla collaborazione tra gli atenei sardi e un pool di studiosi di fama internazionale, è solo il primo tassello di un progetto legislativo più ampio che, in futuro, intende includere la protezione di tutta la biodiversità dell’isola — dai microrganismi ai funghi, fino alla fauna.
Particolare attenzione è rivolta alle 130 specie endemiche del Supramonte, area simbolo della biodiversità sarda, che insieme ad altre zone protette dell’isola porta il totale delle specie censite a 340. La nuova legge ne regolamenterà la raccolta e ne garantirà la salvaguardia.
Con questo provvedimento, la Sardegna non solo tutela il proprio patrimonio naturale, ma diventa modello per tutto il Paese, aprendo una nuova pagina nella legislazione ambientale italiana.