Olimpiadi, il sindaco di Cagliari Zedda si scaglia contro la Raggi ma sui social viene pesantemente criticato

Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non è d’accordo con la decisione di non organizzare le Olimpiadi del 2024 da parte della sua collega romana Virginia Raggi e sui social divampa la polemica. Toni pesanti, dichiarazioni minacciose e un
Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non è d’accordo con la decisione di non organizzare le Olimpiadi del 2024 da parte della sua collega romana Virginia Raggi e sui social divampa la polemica. Toni pesanti, dichiarazioni minacciose e un atteggiamento mai visto prima da parte del primo cittadino del capoluogo sardo che su Facebook ha raccolto molti likes ma allo stesso tempo ha ricevuto centinaia di commenti contrari (e non solo dai simpatizzanti di 5 Stelle). Cagliari, in caso di assegnazione dei giochi alla capitale, avrebbe dovuto organizzare le regate di vela nel Golfo degli Angeli. Tutto molto bello, non c’è dubbio ma le priorità a Roma, con una situazione vicina al collasso (traffico, corruzione, rifiuti e tanto altro), sono ben altre. Da lì la decisione della Raggi di non stanziare nemmeno un euro per la manifestazione. Una decisione che ha scatenato le ire del presidente del Coni Giovanni Malagò e la delusione del premier Matteo Renzi. In Sardegna invece hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Zedda, qui riportate in versione integrale:
“Domani il Presidente del Coni Malagò dovrebbe essere a Cagliari, parleremo con lui e con il Governo per decidere insieme che cosa fare dopo il no alle Olimpiadi della Sindaca di Roma Virginia Raggi. Credo che questo rifiuto sia un grave errore, dopo gli impegni assunti dal Comune di Roma e la presentazione della candidatura del Paese. Oltretutto quando mancano pochi mesi alla decisione finale del Comitato Olimpico Internazionale.
Penso che con altri Sindaci, con i Governatori di altre Regioni si possa lanciare l’idea di una raccolta di firme e di un referendum che coinvolga i cittadini romani, i cagliaritani, insieme a tutti gli italiani. Decidano gli italiani. Credo che il no a un evento che riguarda milioni di appassionati di sport, migliaia e migliaia di atleti non possa essere nelle mani di una sola persona. Roma è conosciuta storicamente come “caput mundi”, la capitale del mondo, chi la governa non può avere paura di fallire la prova di un grande evento mondiale.
Sarebbe stata l’occasione per dimostrare che si possono realizzare eventi, riqualificare aree degradate, sistemare impianti sportivi datati e riorganizzare la viabilità, eliminare il degrado e migliorare la vita di tutti i giorni nelle nostre città e a Roma in particolare. Con serietà e onestà, senza furti e senza imbrogli.
Sarebbe stato un bel messaggio al Paese, una visibilità mondiale positiva, e un’iniezione di fiducia e di speranza per i nostri cittadini. Sarebbe stata un’occasione unica per i nostri campioni olimpici e paralimpici, quelli di oggi e quelli di domani, per le federazioni sportive e per tutti i ragazzi che si avvicinano a discipline che troppo spesso sono considerate minori.
Sarebbero state coinvolte tante realtà d’Italia, la Sardegna e Cagliari, già designata come sede per gli sport velici.
Noi abbiamo lavorato a un progetto sostenibile da ogni punto di vista, così come richiesto dal disciplinare olimpico, che prevede tra l’altro il recupero di beni oggi inutilizzati che rimarrebbero poi a disposizione dei cittadini, il rispetto dell’ambiente, nessun consumo di suolo e una destinazione futura certa per le strutture al termine dei giochi olimpici.
Governare un’opportunità del genere sarebbe potuta essere invece una dimostrazione del fatto che la nuova classe dirigente che si sta affacciando in questi anni in Italia, compresa la Sindaca di Roma, non ha timore degli errori del passato. Al contrario, è capace di capirli e superarli. Senza sprechi, senza debiti e senza furti, con la capacità di gestire con trasparenza e onestà i soldi pubblici.
Capisco, però, anche le preoccupazioni della Raggi. Difficile gestire le Olimpiadi tra otto anni quando non si è in grado in tre mesi di nominare un Assessore al bilancio”.

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