Aeroporto di Elmas, inaugurato il nuovo punto vendita del Cagliari Calcio
Un ricordo rossoblù prima di partire dalla Sardegna. Il Cagliari calcio ha inaugurato questa mattina un nuovo punto vendita e di ristoro nell’area partenza dell’aeroporto di Elmas. La formula è esattamente identica a quella già utilizzata con successo nel Largo Carlo
Un ricordo rossoblù prima di partire dalla Sardegna. Il Cagliari calcio ha inaugurato questa mattina un nuovo punto vendita e di ristoro nell’area partenza dell’aeroporto di Elmas. La formula è esattamente identica a quella già utilizzata con successo nel Largo Carlo Felice. Anche in aeroporto, quindi, i tifosi e i turisti in partenza dalla Sardegna possono fare acquisti nello spazio dedicato al merchandising ufficiale, creato in collaborazione con lo sponsor tecnico Macron, potranno rifocillarsi in una vasta area ristorazione, completamente colorata di rossoblù, e gestita da Chef Express col marchio Wine Bar 1920.
<<Il Cagliari 1920 Airport Store oggi è una bellissima realtà – ha detto il numero uno del club rossoblù Tommaso Giulini, presente stamani al taglio del nastro insieme al vice presidente Stefano Filucchi – si tratta di una tappa fondamentale per promuovere il Cagliari anche al di fuori dei confini della Sardegna>>.
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La prima donna arbitro d’Italia fu una ragazza cagliaritana. Ecco la sua storia
Per "mettere la gonnella" a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.
Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.
Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.
Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.
Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.
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