Solide e concrete, come richiedeva la gara contro una squadra molto giovane e come era stata studiata dallo staff tecnico durante la settimana. Le alfierine tornano da Orago con 3 punti in tasca e una prestazione convinta e determinata, al cospetto di una squadra quasi totalmente composta da Under 16 di grandissima prospettiva, protagoniste a livello nazionale nel campionato di categoria.
Guidate da Gloria Trabucchi in cabina di regia, le ragazze di Andrea Loi sono state brave a tenere sempre le redini dell’incontro, a non far entrare mai in ritmo le avversarie, che come hanno dimostrato in altre gare (contro Pavia ad esempio, battuta a sorpresa 3-2) se prese sotto gamba possono essere letali per qualunque squadra.
La prestazione è stata coralmente di buon livello, perchè se da tabellino spiccano le soliteIsabella Milocco, devastante nel primo set con 9 punti, e Guille Gaido (capitano per le assenze di Poli Dimitrova e Elena Gargiulo), sono state ottime le prove di Federica Marongiu in seconda linea, di Erika Ghezzi (galvanizzata dal derby in famiglia con la sorellina Martina) e dei centrali Iza Kus e Angela Prestanti, più concrete e ordinate rispetto alle ultime uscite.
Il risultato non è mai stato in bilico, un segnale importante che consolida la maturità di un gruppo che continua a crescere di partita in partita. La vittoria di Orago porta l’Alfieri all’ottavo posto in classifica, a una settimana dal proibitivo match contro la capolista Cuneo, gara che chiuderà un 2015 ricchissimo di soddisfazioni.
“Siamo stati molto bravi a tenere alto il nostro livello e a giocare di esperienza – commenta Gigi Ventura, secondo allenatore – come tutte le squadre giovani bisogna essere bravi a non mollare un secondo la tensione. Loro sono una squadra molto ben organizzata e con tanti “talentini”, come la sorella della nostra Erika Ghezzi”.

Orago – Pallavolo Alfieri: 0-3 (23-25, 19-25, 19-25)

Pallavolo Alfieri: Trabucchi 2, Gaido 15, Milocco 15, Ghezzi 10, Prestanti 9, Kus 12, Marongiu (L), Calì 1, S.Sanna, Orro n.e. All.Andrea Loi

Fonte ufficio stampa Alfieri

Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.

Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.

In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.