Curiosità: il Lazzaretto di Cagliari e la peste.

Massimo Pisanu, titolare della ditta Sardegna Inclusiva, da anni si distingue per il suo impegno costante nella realizzazione di progetti di pubblica utilità a favore delle persone con disabilità, motorie e non solo. La sua passione si è trasformata in un’azione concreta che oggi si traduce in decine di iniziative a forte impatto sociale.
Tra i progetti più significativi c’è quello delle “Spiagge Inclusive”, spazi pensati per essere realmente accessibili a tutti. Passerelle, solarium, lettini a gamba alta, ombrelloni, sedie Job, defibrillatori e bagni accessibili sono solo alcune delle dotazioni già presenti in località come Lotzorai, Arbus e Quartu Sant’Elena. Presto anche Calasetta, Torregrande, Tertenia, Muravera e Olbia si aggiungeranno alla rete delle spiagge fruibili senza barriere.
L’idea è nata in ascolto diretto delle istanze portate avanti dall’Associazione Sardegna Accessibile, rappresentata dal presidente Alfio Uda.
“Ho fatto mio questo tema fondamentale – spiega Pisanu – perché credo fermamente che l’accessibilità sia un diritto universale.”
Il suo impegno ha già prodotto risultati concreti in numerosi Comuni, grazie a una stretta collaborazione con le amministrazioni locali e le associazioni di volontariato. L’obiettivo non è solo quello di abbattere le barriere fisiche, ma anche di migliorare la qualità della vita di migliaia di persone, facilitando l’accesso a luoghi pubblici, strutture sanitarie e servizi essenziali.
“Con il tempo ho imparato a conoscere da vicino le sfide quotidiane delle persone con disabilità,” racconta Pisanu. “E questo mi ha spinto a fare di più. In un mondo che corre veloce, solo unendo le forze possiamo davvero fare la differenza.”
Per Pisanu, la solidarietà non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana. Grazie alla fiducia e al contributo di centinaia di aziende sarde, ha realizzato oltre quaranta progetti di pubblica utilità, dimostrando quanto forte sia il senso di appartenenza e l’impegno sociale dell’imprenditoria locale.
Il suo intervento non si limita al settore del turismo accessibile. Ha promosso la donazione di mezzi attrezzati alle associazioni che assistono persone con disabilità motorie, alla Caritas per la distribuzione di alimenti alle famiglie in difficoltà, e ad associazioni animaliste per il trasporto e il soccorso degli animali.
Nel prossimo progetto per le Spiagge Inclusive, Pisanu punta all’eliminazione totale delle barriere architettoniche, garantendo servizi igienici a norma, passerelle fino alla battigia e aree attrezzate per consentire a tutti di vivere il mare in autonomia e sicurezza.
La sua visione guarda anche al futuro del turismo in Sardegna:
“Dotare i territori di infrastrutture inclusive significa anche attrarre una parte dei dieci milioni di turisti con disabilità che ogni anno cercano mete accessibili. La loro presenza può diventare una risorsa preziosa per l’economia locale,” sottolinea.
Pisanu fornisce direttamente alle amministrazioni comunali tutte le attrezzature necessarie e promuove una sinergia virtuosa tra pubblico e privato. Un modello che, secondo lui, può favorire la coesione sociale e rendere la Sardegna un esempio di inclusività nel Mediterraneo.
“In un’estate in cui milioni di persone si riversano sulle spiagge, credo che l’impegno collettivo per costruire una Sardegna migliore e accessibile sarà apprezzato da tutti. Il cambiamento è possibile, e può partire da qui.”