Quirra. Battuta di pesca esplosiva: nella rete trovano un ordigno

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.
Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.
Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.
Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.
Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.