La stavamo aspettando, l’abbiamo chiamata a gran voce e alla fine è arrivata: la prima vittoria del Cagliari al S.Elia col 2-1 al Cesena!

Zola mette insieme una formazione rimaneggiata e mischia ulteriormente le carte inserendo Capuano al posto di Ceppitelli, Donsah a sostituire il buco lasciato dallo squalificato Conti e sposta Ekdal in un tridente tutto da scoprire insieme a Longo e Joao Pedro.

Pronti via ed è subito Cagliari che al 10′ si procura un calcio di rigore grazie all’incursione di Albin Ekdal: batteo Pedro, Leali gli respinge il penalty ma il carioca è lesto a ribattere in rete rimediando all’errore iniziale. Il raddoppio porta la firma del giovane Donsah che scambia col galvanizzato Joao Pedro al limite dell’area e incrocia il destro su cui nulla può un immobile Leali! Forti del doppio vantaggio il Cagliari continua a regalare spettacolo con Longo che serve a Dessena una palla facile facile ma il numero 16 spreca riuscendo solo a sfogarsi col palo che incassa una serie di calcioni di nervosismo.

Primo tempo messo in cassaforte e squadre negli spogliatoi. La ripresa è però sorprendentemente dominata dal Cesena che pressa i rossoblu nella propria metà campo, rischiando comunque le ripartenze velenose dei volenterosissimi Donsah e Longo. Proprio quest’ultimo cerca di imitare il proprio allenatore, quando giocava nel Chelsea, cercando il gol di tacco: ovviamente i tifosi continueranno a ricordarsi di Zola.

Riapertura della gara a pochi minuti dal finale col gol di Brienza che la butta alle spalle di un incolpevole Brkjc. Non altrettanto esente da colpe il resto della difesa del Cagliari che si prende una pausa in un momento critico. Ovviamente parte il tutto per tutto degli emiliani che cercano di sfruttare il poco tempo rimasto a disposizione in ogni modo, anche cambiando sport e deliziando la terna arbitrale con un bel tuffo di Magnusson in piena area di rigore. Peccato che l’unico che (ci) caschi sia proprio il difensore islandese. Longo prova a chiuderla scattando sul finale dalla propria metà campo ma arriva nell’area avversaria con in riserva d’ossigeno e con le gambe imballate dai crampi. Da apprezzare l’impegno.

Triplice fischio finale quindi che sancisce la prima vittoria in casa della stagione. Bravo Zola che ha saputo fare di necessità virtù viste le numerosissime assenze e bravi gli innesti che si sono fatti trovare pronti al momento della chiamata. Ieri i punti dalla zona salvezza erano 4, oggi sono 2. E dalla settimana prossima saranno disponibili i nuovi talentuosi acquisti Husbauer e Cop…E chissà se si aggiungessero anche Mancosu o Osvaldo…

Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.

L’idea è nata da un’esperienza personale: dopo la pandemia, Marco si è trovato davanti a marciapiedi impraticabili, gradini all’ingresso dei locali, bagni inaccessibili e parcheggi spesso occupati. È in quel momento che ha compreso come la disabilità non sia solo una condizione fisica, ma anche il risultato di un ambiente che non accoglie.

Da questa consapevolezza è nato Whable, inizialmente pensato come una lista di locali e parcheggi accessibili, poi evoluto in una piattaforma integrata che punta a creare una vera comunità. Non si tratta solo di segnalare luoghi accessibili, ma di favorire la partecipazione sociale e la condivisione di esperienze, abbattendo tre barriere principali: quella informativa, quella fisica e quella relazionale.

La piattaforma offre una mappa dei luoghi accessibili, aggiornata direttamente dalle persone con disabilità, i cosiddetti “Whablers”, garantendo informazioni affidabili e verificate sul campo. I locali vengono premiati con i bollini Whable, assegnati da chi li ha visitati e testati, certificandone la reale accessibilità. Oltre alla mappa, la piattaforma include “Angels on Demand”, un servizio per prenotare accompagnatori qualificati, e una community interattiva, dove condividere esperienze, suggerimenti e momenti di vita sociale, creando relazioni e riducendo l’isolamento.

Attualmente Whable è in fase di sviluppo e funziona come Web App, accessibile senza download per garantire facilità di utilizzo. Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per la Primavera 2026, quando sarà completa e ricca di contenuti pensati per un’esperienza utente completa e inclusiva.

In vista del lancio, Marco ha aperto una fase di Beta Test: «Non vogliamo costruire il servizio per le persone con disabilità, ma con loro», sottolinea. Si cercano persone con disabilità motoria e utilizzatori di sedia a rotelle interessati a testare la piattaforma in anteprima, mappare i primi luoghi e fornire feedback. L’obiettivo è creare un progetto partecipativo, dove la community contribuisce attivamente a rendere Whable più utile, inclusiva e vicina alle reali esigenze degli utenti.

Whable è quindi molto più di una piattaforma: è uno spazio condiviso, creato da persone con disabilità per persone con disabilità, dove le informazioni sono affidabili, le esperienze vengono raccontate e le relazioni costruite. Un progetto che dimostra come l’inclusione passi anche dalla collaborazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento diretto della comunità.

Contatti
Marco Altea – Fondatore & CEO
Email: [email protected]
Sito Web: www.whable.it

.