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Tensione a Cagliari: bandiera russa sul bastione di Saint Remy, Zedda ne ordina l’immediata rimozione.
Un gesto simbolico, carico di implicazioni politiche e diplomatiche, ha creato sconcerto e allarme nel capoluogo sardo. La città di Cagliari si è svegliata con una sorpresa inattesa e divisiva: una bandiera russa sul Bastione Saint Remy.
Questo episodio non è passato inosservato, scatenando un’ondata di reazioni politiche e la ferma condanna da parte delle autorità locali.
È questo lo scenario che molti cittadini hanno visto il 13 ottobre, in una data che potrebbe segnare un punto di svolta nel panorama delle manifestazioni di sostegno alla politica estera russa in Italia. Il vessillo della Federazione russa che sventola dal Bastione Saint Remy di Cagliari è comparso su uno dei simboli storici e civici più importanti della città, un luogo che per la sua centralità e il suo significato è da sempre vetrina e crocevia di messaggi istituzionali e culturali.
L’episodio ha suscitato sorpresa e preoccupazione, soprattutto perché viene indicato come la prima manifestazione filorussa in Italia dal 2022. Si ricorda, infatti, che quell’anno in cui, in seguito all’invasione dell’Ucraina, le istituzioni europee hanno vietato ogni forma di propaganda pro-Putin sul territorio dell’Unione, rendendo l’atto non solo politicamente sensibile, ma potenzialmente in contrasto con le direttive comunitarie.
La risposta della società civile è stata immediata. Alcune associazioni hanno espresso ferma condanna e richiesto una presa di posizione immediata delle istituzioni e dei partiti. L’appello è chiaro: che le istituzioni condannino il gesto in modo inequivocabile. Il primo a intervenire sulla questione è stato il vertice dell’amministrazione comunale. Il sindaco Zedda ha subito chiarito la posizione ufficiale della municipalità: «Nessuna autorizzazione, rimossa subito», ha affermato categorico. Il primo cittadino di Cagliari ha assicurato che la manifestazione era «senza autorizzazione», tanto che la bandiera è stata «subito rimossa» non appena accertata la sua presenza sul monumento. Nonostante la rimozione lampo, il gesto ha lasciato dietro di sé interrogativi sulla sua origine e sul suo significato, e sulla possibilità che si tratti di un atto isolato o del primo segnale di una strategia di propaganda.