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La Sardegna si candida a diventare un punto strategico per l’accesso europeo allo spazio. Il Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Salto di Quirra (PISQ), a Perdasdefogu, in provincia di Nuoro, ospiterà nel 2025 i primi test a fuoco del nuovo motore “Starlight”, sviluppato dalla startup tedesca Elara Aerospace in collaborazione con la società italiana Orbital Launch Means (OLM). Lo ha annunciato AGEEI/Aerospazio News, sottolineando l’importanza crescente dell’isola nel panorama della New Space Economy.
Il progetto, autorizzato ufficialmente dall’Aeronautica Militare e dal Ministero della Difesa, prevede una serie di test statici del propulsore, che utilizza metano e ossigeno liquidi, su una piattaforma costruita appositamente presso il PISQ. L’obiettivo è validare le prestazioni del motore prima del lancio inaugurale, previsto per il 2026.
«I test sul motore Starlight rappresentano un passaggio cruciale verso un accesso più efficiente e sicuro allo spazio dal Mediterraneo», spiegano gli ingegneri di Elara Aerospace. «Siamo orgogliosi di collaborare con OLM, il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS) e lo Stato italiano per aprire un nuovo capitolo nella storia aerospaziale dell’isola».
Secondo quanto dichiarato ad AGEEI da Alberto De Iorio, CEO di OLM, il progetto è già in fase avanzata di sviluppo tecnico. «Attualmente stiamo lavorando su ottimizzazione strutturale, efficienza propulsiva e sicurezza operativa. I test a fuoco inizieranno a breve, grazie al supporto del PISQ e delle istituzioni militari. Il primo volo sperimentale è previsto per l’inizio del 2026, subito dopo la conclusione positiva della campagna di prova».
Oltre all’aspetto tecnico, OLM sarà responsabile della gestione commerciale delle future missioni, puntando a creare in Sardegna una vera e propria piattaforma per lanci suborbitali e orbitali dal cuore del Mediterraneo. Si aprono inoltre prospettive di collaborazione tra ambiti militari e civili, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Italia nel settore spaziale europeo.
«Il nostro vettore sarà pensato per missioni scientifiche, test tecnologici e dimostrazioni avanzate nel settore spaziale», conclude De Iorio. «Entro il 2030 puntiamo a dotare la Sardegna delle prime infrastrutture operative e delle licenze necessarie per diventare un polo di riferimento nel Mediterraneo per la New Space Economy». Fonte AGEEI/Aerospazio News e il portale Passione Astronomia.