Dopo anni di abbandono, torna a splendere la Torre di San Gemiliano.

Ci eravamo abituati ( e forse rassegnati) ad osservarlo in uno stato di semi abbandono, privo di illuminazione e coperto da rifiuti di ogni sorta. Ma finalmente uno dei luoghi più caratteristici di Tortolì-Arbatax è tornato a fare mostra di sè in tutta la sua bellezza, grazie ai lavori di pulizia e manutenzione operati dall’amministrazione comunale, che ha provvisto la zona nuovamente di fari che rendano agibile il percorso che conduce alla torre anche nelle ore serali e notturne. Commenta così l’assessore ai Lavori Pubblici di Tortolì Fausto Mascia: “Quello operato presso la Torre di San Gemiliano è un intervento che da subito l’amministrazione comunale ha sentito come necessario. Un luogo così bello, caratteristico e ricco di storia e tradizione non poteva versare un giorno di più in quelle condizioni. Abbiamo ripulito l’area da rifiuti e sterpaglie, chiuso al traffico il piccolo tratto che conduce alla torre e soprattutto provveduto a ristabilire una buona illuminazione notturna. Speriamo che i cittadini di Tortolì-Arbatax apprezzino il lavoro svolto, che consentirà a loro e ai turisti di godere nuovamente di un luogo meraviglioso, del quale cercheremo di avere cura nel tempo”.

Quando a Cagliari c’era il mercatino domenicale del Bastione.

Il mercatino domenicale del Bastione rappresenta un’epoca iconica per molti cagliaritani, una tradizione che ha caratterizzato la vita della città tra gli anni ’80 e ’90.

In quel periodo, il Bastione era molto più di un semplice luogo dove acquistare oggetti usati; era un crocevia di storie e scoperta, un luogo dove si andava in cerca di occasioni e curiosità. Per chi aveva subito il furto dell’autoradio, la ricerca di ciò che era stato sottratto iniziava proprio lì, tra le decine di bancarelle allestite in quello che era noto come il “Salotto buono” di Cagliari.

Ogni domenica, che fosse una giornata di sole o di pioggia, il mercatino si animava con venditori abituali e improvvisati, pronti a mettere in mostra una miriade di oggetti rari e inaspettati. I vigili controllavano l’attività, ma era consueto imbattersi in qualche affare discutibile. Non era strano, ad esempio, trovarsi di fronte a pezzi di antiquariato o articoli di elettronica di dubbia provenienza, frutto di furtive operazioni di mercato. Per chi aveva bisogno di un interruttore per riparare l’impianto elettrico o di raccogliere diecimila lire per fare benzina, bastava frugare nel baule della nonna, scovando cianfrusaglie da rivendere.

Con l’avvento del nuovo millennio, il mercatino è stato spostato in via Trento, segnando la fine di un’era. Oggi, il panorama delle bancarelle è mutato radicalmente, passando dalle merce usata e dall’usato certo a nuove offerte, spesso legate alla contraffazione e alla moda. Tuttavia, nei cuori dei cagliaritani di oltre 30 anni, il ricordo del mercatino del Bastione continua a brillare come un simbolo di un tempo in cui ogni oggetto raccontava una storia e ogni domenica era un’avventura.