E’ il 2006 quando Giammarco Mereu, operaio lanuseino, si vede cadere addosso il cancello del cantiere nel quale lavora a Tortolì. Da quel giorno la sua vita non è più la stessa: l’ incidente lo costringe su una sedia a rotelle. Dolore, sgomento, una vita da ricostruire, nuove battaglie da combattere. Giammarco decide di reagire e lo fa attraverso la scrittura. Le sue poesie arrivano tra le mani del regista Juri Piroddi, che propone di convogliare i testi in uno spettacolo teatrale. L’avventura di Giammarco, insieme alla compagnia tortoliese Rossolevante, ha così inizio. La piece teatrale “Giorni Rubati” diventa un vero e proprio simbolo della lotta a favore della sicurezza sul lavoro e conquista i teatri di tutta Italia.

Dal teatro al cinema il passo è stato breve: “Giorni Rubati” si traspone su pellicola e diventa un cortometraggio sceneggiato e girato dal regista siculo Gianni Cardillo. Lo short movie, Gabbie,racconta la coraggiosa storia di Giammarco e la magia della vita. Obiettivo principe quello di promuovere la cultura della sicurezza, portando alla luce i pericoli sul lavoro ma anche le possibilità di riscatto e reinserimento sociale. Ora questo lavoro è approdato alla selezione ufficiale dell’ICFF di Toronto, un’importante vetrina per i prodotti cinematografici di tutto il mondo. Un grande onore ed onere per la compagnia Rossolevante, per il regista Cardillo e per Mereu: il loro lavoro potrebbe avere risvolti internazionali.

Gli auguri più belli oggi vanno a Tzia Maria Todde di Desulo, che ieri ha spento ben 101 candeline a Domusnovas, circondata dall’affetto dei suoi cari e della comunità. Un traguardo straordinario, che conferma ancora una volta la longevità e la forza delle donne e degli uomini sardi.

La festa è stata occasione di gioia e commozione, con il pensiero rivolto a una vita lunga, ricca di esperienze e di memorie che attraversano un intero secolo di storia.

Un ringraziamento speciale va, come sempre, a Pierino Vargiu e Angela Mereu, instancabili ambasciatori dei centenari sardi. Da anni, infatti, con passione e dedizione, raccontano a titolo gratuito storie come quella di Tzia Maria, custodendo e valorizzando un patrimonio umano prezioso per tutta la comunità.