Festa San Giorgio

Tre giorni di festa dedicati a San Giorgio di Suelli, dal 9 all’11 maggio presso la Parrocchia di Stella Maris guidata da Don Giorgio Cabras.

Si parte venerdì 9 maggio, alle 8, con la donazione del sangue, a cura dell’Avis, presso la Chiesa di San Giorgio. Alle 17.30 partirà la processione che condurrà dalla Chiesa di Porto Frailis a quella del Sacro Cuore in località Zinnias, dove verrà celebrata la messa. Alle 20 si farà ritorno alla Chiesa di San Giorgio. Apriranno in questa fase i tanto attesi stand gastronomici e sarà possibile iscriversi al torneo di calcio balilla. Animeranno la serata i balli di Tonino e Rita e la musica di alcuni giovani gruppi ogliastrini.

Sabato 10 nuovamente in processione, stavolta dal Sacro Cuore alla chiesetta di Stella Maris ad Arbatax. Dopo la Santa Messa delle 18.30, ci si trasferirà nel piazzale di San Giorgio per il torneo di calcio balilla e per due spettacoli: uno musicale in compagnia del gruppo “Il Profilo” e uno proposto dal ventriloquo Daniele Contu.

Appuntamento domenica mattina presso il Piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax. In questo frangente cavalli e cavalieri si prepareranno per la processione equestre che avrà inizio alle 10 e che dalla chiesa di Stella Maris arriverà a quella di San Giorgio.Importante sarà la partecipazione della banda musicale di Nurri e del gruppo folk San Giorgio. Dopo l’arrivo in piazza e la benedizione di cavalli e cavalieri, alle 11 si celebrerà la messa solenne. La serata sarà invece dedicata ai festeggiamenti civili, in compagnia di Ignazio Lepori e del coro di Arbatax.

Famosa influencer del ciclismo racconta la sua esperienza in Sardegna: “Bellissima ma mai più in bici, troppo pericoloso”.

Irina Krupovich, nota nel panorama social come una tra le più influenti cicliste, ha recentemente condiviso con i suoi oltre 60 mila follower su Instagram la sua avventura in Sardegna.

La “cycling queen” ha deciso di esplorare l’isola attraverso un viaggio in bicicletta, attratta dal suo paesaggio incantevole e dalle spiagge rinomate. Tuttavia, il consueto entusiasmo per la scoperta ha lasciato spazio a un’amara delusione, specialmente per quanto riguarda la sicurezza sulle strade sarde.

Nel suo racconto, affidato ai social media, Krupovich ha descritto le contraddizioni che ha trovato pedalando sull’isola. Con casco ben allacciato, occhiali da corsa e telecamera fissa sul manubrio, ha documentato i suoi percorsi attraverso scenari mozzafiato, ma ha dovuto fare i conti anche con strade che non sembrano adatte per i ciclisti. Ha esclamato che, sebbene le meravigliose spiagge e il mare cristallino meritino una visita, la cultura della bicicletta in Sardegna appare quasi inesistente, e ha invitato i suoi follower a considerare attentamente la questione prima di affrontare simili pedalate.

Il quadro descritto dall’atleta è preoccupante: tra i rischi di collisione e comportamenti scorretti da parte di alcuni automobilisti, la sua esperienza si è trasformata in un vero e proprio incubo su due ruote. Ha portato alla luce episodi gravi, come quello di un membro del suo gruppo investito, e ha fornito un esempio di una situazione drammatica che ha coinvolto una ciclista solitaria affrontando insulti e gesti provocatori durante una delle sue uscite.

Nonostante questo, Krupovich ha concluso il suo messaggio riponendo fiducia nelle bellezze dell’isola, sottolineando che tornerà per godere del mare e dei panorami, ma non per affrontare nuovamente le strade sarde in bicicletta. Il suo saluto finale è chiaro e diretto: Sardegna è splendida da visitare, ma terribile da percorrere in bicicletta. Una sentenza che invita a riflettere sulle reali condizioni di sicurezza per i ciclisti in un luogo tanto affascinante quanto problematico.