Mons. Mura a S.Andrea (foto di G.Puncioni)

E’ iniziato stamane a Tortolì il lavoro del nuovo vescovo d’Ogliastra Mons. Antonello Mura, subentrato ad Antioco Piseddu. In mattinata, il nuovo pastore di anime, si è recato a Tortolì, dove ha incontrato i giovani dell’Azione Cattolica nella cattedrale di S.Andrea guidata da Don Mario Mereu.

La chiesa tortoliese era gremita e i presenti commossi ed emozionati. “Il nuovo vescovo sembra molto alla mano, ha parlato e scherzato con noi. E’ stato un momento davvero indimenticabile” hanno detto i ragazzi dell’Azione Cattolica all’uscita della messa. Mons. Mura ha fatto poi visita ad alcuni luoghi di riabilitazione e alla cittadina di Santa Maria, dove in questi giorni si sta tenendo la Mariapoli.

Questo pomeriggio, alle 16.30, si sposterà a Lanusei, presso la cattedrale Santa Maria Maddalena, dove prenderà ufficialmente possesso della cattedra e quindi della diocesi. Alla fine della celebrazione, si snoderà un corteo diretto verso il Santuario lanuseino della Madonna d’Ogliastra. All’arrivo, Mons. Antonello Mura celebrerà insieme ai sacerdoti della sua diocesi la prima messa in qualità di Vescovo della chiesa ogliastrina.

È attraccato in questi giorni al Molo Ichnusa di Cagliari uno dei superyacht più lunghi e sorprendenti al mondo: si chiama Yas, è lungo 141 metri ed è l’ennesima dimostrazione di come il lusso possa trasformare anche un austero strumento bellico in un simbolo di eleganza estrema.

La storia dello Yas ha qualcosa di straordinario: nasce nel 1978 nei cantieri della Royal Navy olandese come fregata da guerra, con il nome di HNLMS Piet Hein. Per decenni ha solcato i mari con un profilo sobrio e marziale. Ma nel 2011, per volontà dello sceicco saudita Hamdan bin Zayed Al Nahyan, la nave è rinata in tutt’altra veste: trasformata integralmente nei cantieri Abu Dhabi MAR in uno dei gioielli galleggianti della flotta privata dell’emiro.

Oggi Yas è un superyacht tra i più grandi del mondo, in cima alle classifiche internazionali per lunghezza e innovazione. Il suo scafo in acciaio snello e affusolato tradisce ancora le sue origini militari, ma tutto il resto racconta una nuova storia: quella del lusso sfrenato.

Gli interni e le sovrastrutture sono stati firmati dallo studio francese Pierrejean Design, già noto nel mondo dell’alta progettazione per aerei e yacht d’élite. La silhouette dello Yas richiama quella di un delfino, con la prua slanciata e una grande vetrata curvilinea. A poppa, lo scafo si abbassa fino a sfiorare quasi la superficie del mare, regalando una linea armoniosa e dinamica.

All’interno, tutto è pensato per il comfort estremo: la suite armatoriale, posta sotto una cupola di vetro, domina spazi che possono ospitare fino a 60 ospiti e 56 membri dell’equipaggio. Sul ponte trovano posto una piscina con idromassaggio e cascata, un’area relax, e naturalmente un eliporto sul ponte superiore, come ogni yacht degno di un emiro. Anche la propulsione è all’altezza della trasformazione: due motori MTU diesel da 21.000 cavalli complessivi garantiscono una velocità di crociera di 20 nodi e una punta massima di 26 nodi.