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Fino al prossimo 24 aprile sono aperti i termini per la presentazione delle domande per la concessione di contributi destinati alle associazioni culturale, educative, promozionali, di solidarietà, del tempo libero o per la tutela di monumenti storici o dell’ambiente.

Ulteriore semplificazione e trasparenza nell’iter amministrativo per la concessione dei contributi comunali a favore delle associazioni culturali, di promozione turistica e di solidarietà. Il commissario straordinario Vincenzo Basciu ha approvato i nuovi criteri di ammissibilità per l’aiuto economico destinato alle manifestazioni e iniziative di solidarietà, di carattere ambientale e che divulghino l’immagine di Tortolì e del suo patrimonio artistico e storico.

Il Comune ha cambiato le regole ed ha fissato i termini, d’inizio e scadenza, per la consegna delle domande. “Abbiamo invertito la procedura precedente  – spiega il commissario straordinario Basciu – che in passato aveva inizio con lo stanziamento delle somme disponibili e la successiva richiesta delle associazioni. Oggi per continuare a promuove il lavoro delle associazioni che svolgono azioni positive per Tortolì partiamo dalle esigenze del territorio e in base alle istanze procediamo alla programmazione annuale delle partite di bilancio”.

CRITERI E NOVITA’. I criteri di concessione fissati dalla delibera n. 53 del 25.03.2014 hanno introdotto sostanziali novità e semplificazioni: alle associazioni si chiede all’inizio dell’anno di presentare le domande di contributo per incentivare la programmazione. In questo modo l’individuazione delle esigenze del territorio avviene attraverso la valutazione delle istanze pervenute. “Innovazioni – aggiunge il commissario Basciu  – che devono premiare l’operosità e la capacità organizzativa secondo valori oggettivi che ci aiuteranno a uscire dall’improvvisazione e velocizzare l’istruttoria delle pratiche. Per un’ulteriore ‘cambio di marcia’, che ci consentirà di individuare le spesa economica per settori di bilancio consentendo agli uffici di snellire e dare un fattivo sostegno alle associazioni che svolgono un lavoro importante di qualifica del territorio”.

Le domande dovranno essere presentate, pena esclusione, entro il termine ultimo del 24/04/2014, ore 13,30. Non farà fede il timbro postale Le domande, con la documentazione allegata, redatte secondo apposita modulistica disponibile presso l’Ufficio Segreteria e scaricabile anche dal sito internet del Comune di Tortolì www.comuneditortoli.it, dovranno essere presentate all’Ufficio protocollo dell’Ente  entro il termine sopra detto.

Come si è formato il Monte Ferru a Muravera?

Il Monte Ferru a Muravera: un antico duomo lavico che racconta milioni di anni di storia geologica della Sardegna.

Nel territorio di Muravera, nella splendida cornice della costa sud-orientale della Sardegna, si erge un rilievo collinare di straordinaria bellezza e interesse scientifico: il Monte Ferru. Più che una semplice collina, questa formazione naturale rappresenta un vero e proprio monumento alla storia geologica dell’isola, essendo ciò che resta di un antico duomo lavico.

Ma cosa si cela realmente dietro questa affascinante struttura? Come si è formata nel corso dei millenni, e quale storia racconta al visitatore curioso o allo studioso appassionato?

Il Monte Ferru è il risultato di un fenomeno vulcanico avvenuto circa sei milioni di anni fa, come spiega con chiarezza il geologo Luigi Sanciu, che ne ha parlato anche sulla propria pagina Facebook. Si tratta di un ammasso di lava estremamente viscosa, poco fluida, che anziché scorrere come i flussi basaltici più comuni, si accumulò direttamente sopra il punto di effusione creando una struttura a forma di cupola. Questa peculiarità deriva dalla viscosità elevata della lava, che impedisce il suo fluire rapido e favorisce la formazione di masse compatte e arrotondate, simili a un duomo naturale.

L’origine di tale fenomeno si inserisce in un contesto geologico molto complesso, legato a un periodo di grande instabilità tettonica che interessò la Sardegna circa sei milioni di anni fa. In quegli anni, infatti, la crosta terrestre dell’isola si frammentava e si deformava, aprendo profonde fratture e crepe che permisero al magma di risalire dalla profondità. La peculiarità di questa fase vulcanica risiede nella varietà di viscosità del magma che risaliva, dando origine a formazioni di diversa forma e dimensione. Tra queste, il Monte Ferru emerge come esempio unico di un duomo lavico, un monumento naturale in grado di raccontare con i suoi dettagli la storia di un’attività vulcanica intensa e complessa.

Le immagini del sito, tra cui una suggestiva fotografia di Dajana Piras, permettono di apprezzare appieno la maestosità di questa formazione, che si staglia sulla costa, visibile da lontano e meta di escursionisti e appassionati di geologia. La sua presenza testimonia non solo la potenza della natura, ma anche l’importanza di studiare e preservare queste testimonianze del passato geologico dell’isola. La formazione del Monte Ferru rappresenta un esempio di come i processi vulcanici possano lasciare tracce indelebili sulla geografia di un territorio, contribuendo a modellare paesaggi unici e affascinanti come quelli di Muravera.

In conclusione, il Monte Ferru non è soltanto un rilievo collinare di grande impatto visivo, ma un vero e proprio libro aperto sulla storia geologica della Sardegna, un monumento che ci ricorda come la Terra sia un organismo vivo, in continua evoluzione e trasformazione. La sua nascita, avvenuta in un passato remoto, ci permette di comprendere meglio i processi che ancora oggi modellano il nostro pianeta e invita ciascuno di noi a rispettare e proteggere questi tesori naturali, custodi di un passato che può ancora insegnarci molto sul nostro futuro.