“Tèssere è un progetto che unisce la dimensione sociale a quella ambientale. Siamo partiti dalla convinzione che la lavorazione di quelle che a Baunei vengono chiamate “mantas de stracciu” o de “sappulus” (in altri paesi dell’Ogliastra), andasse ripresa e valorizzata, dando vita nuova all’artigianato locale e alla tradizione”. Così descrive il progetto Augusta Cabras , una delle fondatrici e socia della “Cooperativa Schema Libero”, uno dei tanti partner che insieme alla “Cooperativa L’Aquilone” di Jerzu, la “Società Criteria” di Cagliari, l’associazione ogliastrina  “Al Madrasa” e la “Caritas Diocesana” , sono coinvolti nella realizzazione di tale attività.

E’ cofinanziato dalla “Fondazione Con il Sud” che si occupa di sostenere programmi sociali in cinque regioni del sud Italia. L’idea è quindi quella di recuperare, dai cittadini di Baunei, Santa Maria Navarrese, Jerzu e Cardedu, l’abbigliamento che non utilizzano più, poiché rovinato,consumato e vecchio, trasformandolo attraverso l’elaborazione al telaio in coperte ma anche tappeti, arazzi, cuscini e complementi d’arredo in generale. Adoperando il taglia e cuci manuale o le macchine.

Il tutto avverrà all’interno di due laboratori siti a Baunei e a Cardedu. Tra le cose donate dai cittadini nei quattro centri di raccolta sopracitati, quelle ancora in ottime condizioni verranno elargite alla Caritas Diocesana che le donerà a sua volta alle famiglie meno abbienti. L’obiettivo è che questo proposito cresca e possa durare, diventando anche un’opportunità lavorativa concreta per le comunità coinvolte.

Arrivata al rifugio “I Fratelli Minori” di Olbia, Saralina è uno scheletro con il cuore ancora pieno di voglia di vivere. I suoi occhi raccontano una storia fatta di abbandono, fame e silenzio, il silenzio di chi l’ha vista passare per strada e ha scelto di voltarsi dall’altra parte.

«È magra da far paura, sembra disegnata a matita – raccontano le volontarie – chissà da quanto tempo non mangiava. Quando l’abbiamo accolta, ci ha guardate come se non ci credesse. Come se non capisse cosa volesse dire essere finalmente al sicuro».

Le analisi hanno confermato la leishmaniosi e una grave anemia, ma per ora non è necessaria una trasfusione. I volontari si dicono sollevati, ma anche consapevoli che la strada per la ripresa sarà lunga.
«Ha già sofferto troppo. Non dovrebbe pagare lei il prezzo dell’indifferenza umana. Ma è viva, e questo per noi è già una battaglia vinta. Ora tocca a noi fare il resto».

Saralina è l’ennesimo simbolo di una società che anestetizza le emozioni e normalizza la crudeltà dell’abbandono. «L’indifferenza è la malattia peggiore. Nasconde la sofferenza sotto una coperta di silenzio. Ma noi quella coperta l’abbiamo tolta, e sotto c’era lei, una creatura stremata ma non piegata».

Da oggi Saralina ha un cuscino, una ciotola piena, cure veterinarie e braccia che la stringono. Ha una possibilità. «E se anche questa storia è un pugno nello stomaco, allora è il momento di svegliarsi. Perché Saralina merita più di uno sguardo pietoso: merita una nuova vita». Chiunque voglia aiutare Saralina può contattare la LIDA Sezione Olbia: 3334312878 – [email protected]

www.lidasezolbia.it/donazioni
Spedizioni: LIDA Sez. Olbia – Rifugio I Fratelli Minori, via Dei Cestai – 07026 Olbia (SS)
Codice Fiscale 5×1000: 01976050904