Comune di Tortolì. I sette dissidenti chiariscono la propria posizione
Dopo il consiglio comunale dello scorso mercoledì, che ha visto il primo cittadino Lerede ritirare le proprie dimissioni, i sette assessori dimissionari hanno sentito il bisogno di chiarire la propria posizione attraverso un comunicato stampa, che pubblichiamo integralmente. “Il

Comune di Tortolì
Dopo il consiglio comunale dello scorso mercoledì, che ha visto il primo cittadino Lerede ritirare le proprie dimissioni, i sette assessori dimissionari hanno sentito il bisogno di chiarire la propria posizione attraverso un comunicato stampa, che pubblichiamo integralmente.
“Il nostro silenzio in Consiglio comunale, ma anche sulla stessa carta stampata, ha voluto finora essere un segno di rispetto per l’istituzione Comune e per la maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni, un atteggiamento di fiducia per una risoluzione positiva della crisi, una speranza nutrita fino all’ultimo per un riequilibrio della Giunta, come testimoniano le stesse parole pronunciate in apertura dal Presidente del Consiglio comunale (snobbate dall’astioso discorso del Sindaco): ma sia le parole del Sindaco in Consiglio, sia le sue interviste sulla stampa, sia le strizzatine d’occhi con una parte della cosiddetta opposizione ci costringono oggi a chiarire in modo netto e chiaro le nostre posizioni e a prendere nuove decisioni”.
“Preso atto delle affermazioni del Sindaco in merito alla nostra richiesta, tesa all’azzeramento della giunta comunale, presupposto fondamentale per il proseguo dell’attività amministrativa. Constatata la contrarietà del Sindaco ad amministrare il nostro Comune attraverso una reale collegialità su tutte le decisioni importanti riguardanti la nostra cittadina. Considerato che la permanenza dell’assessore Stochino in giunta, in un ruolo preminente, testimonia da parte del Sindaco una mancanza di assunzione di responsabilità e di garante della coalizione, con la rinuncia al suo ruolo di primus inter pares. Considerato che le motivazioni che ci hanno portato a chiedere l’azzeramento della Giunta e quindi la revoca dell’incarico al dott. Stochino, persistono tuttora, dal momento che sono legate alle sue incompatibilità professionali, ad atteggiamenti arroganti, ingerenti e lesivi nei confronti della maggioranza, alla carenza di risultati amministrativi, come ampiamente dimostrano le incapacità di attrarre nuovi finanziamentie di cantierare opere già finanziate (su tutte i tre milioni per il Rio Foddedu). Constatate le dichiarazioni superficiali contro qualsiasi riapertura dell’aeroporto, da noi interpretate come atto di sabotaggio politico contro il territorio. Verificato che, alle nostre dimissioni da assessori tese ad aprire un confronto per rilanciare l’amministrazione, non sono seguite le dimissioni del dott. Stochino, il quale anzi, terrorizzato dalla perdita della poltrona, ha spinto addirittura il Sindaco a dimettersi in sua vece. Ricordato che nelle nostre motivazioni politiche non abbiamo mai pensato di dividere la nostra società civile tra tortoliesi doc e tortoliesi “ospiti”, come in perfetta malafede sbandierano pubblicamente sia il Sindaco sia i suoi nuovi amici Lepori-Melis-Busia (si ricordi il motto: timeo Danaos et dona ferentes!); giudichiamo le persone che fanno politica per i loro atti concreti e non per i loro natali: in realtà tutti capiscono che dietro il fumo ideologico dell’accusa di “tortoliesità” si nascondono i veri interessi che muovono persone oggi coalizzate in modo trasversale. Visti, pertanto, gli inutili tentativi di richiamare il Sindaco ad essere veramente il “primo cittadino” dell’intera comunità, dal momento che noi consideriamo “tortoliese” non chi nasce ma chi sceglie di vivere a Tortolì: nel nostro caso particolare, al di là delle artificiose banalizzazioni delle nostre posizioni sulla comunità tortoliese udite nell’ultimo Consiglio (e ribadite oggi sulla stampa), accompagnate sempre dal sorriso e dalle parole ammiccanti della cosiddetta opposizione, consideriamo in modo positivo ogni atto amministrativo e politico che si proponga sia di arricchire socialmente e culturalmente la nostra cittadina, sia di progettare un futuro di civiltà per le nuove generazioni; mentre noi eletti dai cittadini di Tortolì, ci ostiniamo a giudicare “non tortoliese” ogni esponente politico o imprenditoriale (abbia o non abbia radici autoctone) che si preoccupa solamente ed esclusivamente di privilegiare se stesso, i suoi amici e/o i suoi colleghi, anche contro gli interessi della nostra cittadina. Vista la mancanza di concertazione nella composizione della giunta, nonostante l’apporto determinante di circa mille preferenze alla lista del Sindaco Lerede. Accertate la sfiducia e la scorrettezza politica del Sindaco nei nostri confronti. Non senza delusione e profonda amarezza ufficializziamo l’uscita da questa maggioranza, valutando nelle prossime sedute consiliari solo i provvedimenti che riterremo utili alla nostra comunità, che certamente non merita lo spettacolo indecente organizzato e voluto dal Sindaco e dai suoi aficionados ( vecchi e nuovi), alla quale comunità comunque bisogna ridare la parola il prima possibile”.

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