Tortolì. Un consiglio comunale col botto
Il Sindaco dimissionario Mimmo Lerede dichiara, attraverso una lettera, che la seduta civica non è valida. Ma il consiglio vota comunque il nuovo piano trasferimenti delle scuole superiori: l’Ipsar diviso fra ITI, Ipsia e Scuole Medie di Monte Attu.
Il Sindaco dimissionario Mimmo Lerede dichiara, attraverso una lettera, che la seduta civica non è valida. Ma il consiglio vota comunque il nuovo piano trasferimenti delle scuole superiori: l’Ipsar diviso fra ITI, Ipsia e Scuole Medie di Monte Attu.
E’ stata una seduta piuttosto movimentata quella di ieri pomeriggio alle due (in seconda convocazione) nell’aula magna dell’Iti.
A presenziare, stavolta, e con i numeri per avere la maggioranza, i sette assessori e consiglieri dissidenti, e parte della minoranza, ovvero il gruppo Pd formato da Ennio Mascia, Mimmo Lai e Mario Deiana. Assente l’altra metà guidata da Marcella Lepori.
Mancavano anche i fedelissimi del sindaco: gli assessori Paolo Stochino, Rita La Tosa, Severina Mascia. E, naturalmente, il primo cittadino. Fisicamente, perché la sua presenza si è manifestata attraverso una missiva che è stata letta all’apertura dei lavori, dalla presidente Monica Fanni. Lerede scrive: “Questo consiglio non è valido poiché viola le norme dello statuto comunale pertanto l’ordine del giorno è da annullarsi”.
Poche righe da parte del primo cittadino che sostiene di essere stato “scavalcato” nel suo ruolo istituzionale poiché non informato della convocazione del consiglio. Ma a smentirlo è stata proprio la presidente Fanni che ha affermato, invece, di avere avvertito il primo cittadino con anticipo, e, di fatto, ha aperto i lavori e dato il via al consiglio comunale.
Insomma, è stato un inizio col botto. Ma la temperatura della seduta civica ha continuato a scaldarsi durante l’esposizione del nuovo piano trasferimenti. Ed è proprio quando è stata annunciato che l’alberghiero sarà diviso fra tre edifici, che la platea si è accesa. Secondo tale proposta una parte andrà nella sede attuale dell’Ipsia, un’altra nelle scuole medie N2 di Monte Attu e un po’ nell’ala vuota delle Industriali. L’Ipsia sarà trasferita invece insieme all’ITC.
Le altre scuole, il liceo classico e scientifico, staranno al loro posto. La proposta è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, e definita come la “più economica e più idonea in questo momento”.
Mentre, a detta di alcuni esponenti dell’Ipsar, fra cui la professoressa Rita Useli che più volte è intervenuta contro questa decisione, si tratta della “soluzione peggiorativa” per l’Ipsar. È sempre il nostro istituto a pagare – ha commentato la professoressa – i sacrifici siamo sempre noi a farli. Da anni i nostri alunni sono stipati in classi non idonee, anche se siamo la scuola più numerosa. Abbiamo bisogno di laboratori altrimenti il nostro edificio non avrà ragione d’essere. E ora, addirittura vorreste dividerci non in due, ma bensì in tre edifici.”.
Ma torniamo un po’ indietro. L’alberghiero avrebbe dovuto avere un edificio tutto suo, che sarebbe dovuto sorgere vicino all’edificio dei ragionieri in via Santa Chiara. Mentre per anni, si è continuato a pagare esorbitanti affitti per edifici privati destinati a garantire il diritto allo studio degli oltre seicento studenti dell’alberghiero. Con la delibera dell’aprile 2012 l’ex Provincia annunciava un piano trasferimenti degli istituti superiori al fine di tagliare queste spese. Piano che fu contestato fin da subito da professori e alunni che si unirono in un comitato per il diritto allo studio e per il quale si è arrivati al caos: scuole in stato di agitazione ed occupazione. Per gli errori di altri insomma, si è così creata una guerra tra poveri, dove a pagare, sono sempre la cultura e i giovani.

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