Barì. Brusiadu notesta su tratore de unu operaju
canale WhatsApp

Fa discutere la classifica dei “100 Worst Rated Italian Foods” pubblicata da TasteAtlas, la celebre guida gastronomica online che cataloga piatti tradizionali, ingredienti locali e specialità regionali di tutto il mondo sulla base delle valutazioni degli utenti e di esperti riconosciuti dal sistema.
Secondo quanto spiegato dalla piattaforma, le classifiche si basano esclusivamente su recensioni ritenute autentiche: il sistema è progettato per escludere bot, voti patriottici o localistici e per dare maggiore peso ai giudizi degli utenti considerati competenti. Per la graduatoria dei 100 piatti italiani peggio valutati, aggiornata al 13 dicembre 2025, sono state raccolte 65.964 valutazioni, di cui 52.898 riconosciute come legittime.
Nella lista compaiono anche alcune specialità sarde, finite sorprendentemente tra le meno apprezzate dagli utenti internazionali.
Al numero 10 si trovano gli anicini. Biscotti secchi aromatizzati all’anice, diffusi in diverse regioni italiane ma particolarmente amati in Sardegna, nell’Oristanese. Preparati con uova, farina, zucchero, acqua di fiori d’arancio e semi di anice, vengono cotti due volte per ottenere la classica consistenza croccante. Tradizionalmente sono consumati a colazione, inzuppati nel caffè o nel latte, oppure a fine pasto per le proprietà digestive dell’anice.
All’11° posto compare l’insalata di carciofi e bottarga, uno dei piatti simbolo della tradizione sarda. La ricetta prevede carciofi crudi tenuti in acqua e limone, conditi con olio extravergine d’oliva, succo di limone, sale e radicchio, completati da sottili fette di bottarga grattugiata o affettata. Una preparazione semplice e intensa, che evidentemente non ha convinto il palato di molti recensori.
Più in basso, al numero 41, figurano i papassini, dolci tradizionali sardi un tempo legati soprattutto alle festività di Ognissanti e del Natale, oggi diffusi tutto l’anno. Le ricette variano da zona a zona, ma includono generalmente farina, uova, zucchero, strutto o burro, uvetta, scorza di limone, frutta secca e spezie. Dopo la cottura, i papassini vengono glassati con zucchero e decorati con confettini colorati.
Al 48° posto si collocano le tiliccas di sapa, altro dolce tipico soprattutto del nord Sardegna. Si tratta di biscotti ripieni con un impasto a base di sapa, il mosto d’uva cotto, spesso arricchito con semola, mandorle macinate e scorza d’arancia. La sfoglia sottile viene arrotolata e modellata in forme curve o a spirale, poi cotta al forno. Tradizionalmente preparate nei mesi autunnali e invernali, le tiliccas sono legate alle ricorrenze e alle feste.
Una classifica che non mancherà di far discutere, soprattutto in Sardegna, dove questi piatti rappresentano identità, memoria e tradizione. E che conferma come il gusto, anche quando passa per algoritmi e votazioni online, resti profondamente soggettivo.