E’ ormai giunta alla sua quinta edizione “Folk & Sapori”, la sagra folkloristica-gastronomica organizzata dalla Pro Loco, che vede in scena le delizie dei prodotti tipici di Ulassai. I numeri sono positivi, e l’organizzazione conta un migliaio di biglietti strappati per dar vita al percorso gastronomico lungo le vie del centro storico del paesino della Valle del Pardu. Salumi e formaggi nella prima tappa, culurgiones, coccoi prena e coccoi de corcoriga nella seconda; per continuare con la carne arrosto e concludere coi dolci artigianali in piazza Barigau: il tutto innaffiato da un ottimo Cannonau. Ad accompagnare turisti e gente del posto lungo il percorso, il gruppo folk “Santa Barbara” di Ulassai, “Is launeddas” di Tertenia, il coro polifonico “Bachi Sulis” di Aritzo, i famosi Tumbarinos di Gavoi e l’organetto di Davide Mereu. A concludere la serata, la fisarmonica di Puddu in piazza. Riaperta al pubblico, per l’occasione, la mostra fotografica di Virgilio Lai nell’ex Casa del fascio in piazza Barigau. La mostra, interamente dedicata al paese di Ulassai e ad alcuni aspetti della sua storia e della sua tradizione, è composta da alcune tra le fotografie più significative scattate dal giornalista Virgilio Lai e donate dalla sua famiglia al Comune. L’allestimento è risaltato, oltre che per la bellezza delle immagini, anche per l’aspetto estetico, curato in ogni minimo dettaglio da Soriana Chessa.

“Sono soddisfatta – dice Soriana – la mostra ha coinvolto tantissima gente che incuriosita anche dall’anonimato di certi volti ritratti, è tornata più volte a riscontrare nuovi indizi, a cercare ulteriori conferme”

Altra mostra, quella dell’insegnante Piuccia Deidda, che ha esposto per la prima volta le sue opere composte con sottili fili tesi per un tripudio di forme e colori dagli effetti talvolta psichedelici. All’interno del gazebo qualche stand di gente del posto che deliziava i turisti coi loro prodotti: dai dolci alle marmellate, dal miele a “sa carapigna”. Nonostante le temperature non proprio estive, il piccolo paesello della Valle del Pardu è stato capace di scaldare gli animi dei suoi visitatori, entusiasti della visita ad Ulassai per i suggestivi scorci del centro storico, il cibo e l’ospitalità.

Servizio di Laura Lai

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.