TRIEI
Faulisi (35′ R. Murru), Usai, Mulas, E. Tegas, Sagheddu, S. Murru, S. Monni, Dore, Melis, F. Muggianu (1′ st Macis), P. Murru, (30′ st Lai).
All. Cucca.

GIRASOLE
Gomiero, Matta, Errico, Serdino, Congiu, Nieddu, Rubiu (1′ st Pira), Mereu, Tegas (49′ st Farci) Mameli, Murreli (9′ st Pusceddu).
All. Marongiu

ARBITRO: Fele di Nuoro.

RETI: 6′ Federico Muggianu, 25′ Stefano Mameli, 2′ st’ Simone Monni, 6′ st Giovanni Tegas, 9′ st Simone Monni, 30′ st Stefano Mameli, 34′ st Pusceddu.

L’inaugurazione del nuovo impianto sportivo del “Sae Venu” di Triei, non porta fortuna ai biancoverdi di casa allenati da Davide Cucca, sconfitti dopo 90 intensissimi minuti dalla capolista Girasole per 4-3. I locali vedono così interrompersi la striscia di tre vittorie consecutive, ma chiudono l’incontro tra gli applausi del proprio pubblico che ne ha apprezzato l’impegno e la voglia di fare risultato. Il Girasole di Pierpaolo Marongiu, continua, invece, la sua corsa in vetta alla classifica e allunga su Villagrande e Fulgor Senorbì, entrambe sconfitte. Ora i punti di vantaggio sono sei, che rappresentano un bottino importante al giro di boa. Un bel sole fa da cornice al nuovo campo del Triei (il nuovo manto in erba sintetica è identico a quello del “Silvio Piola” di Novara) e scalda il numeroso pubblico presente sugli spalti. Agli ordini del Signor Fele della sezione di Nuoro, le due squadre scendono in campo con alcune defezioni, ma ciò non implica lo spettacolo fin dai primi minuti dell’incontro. Al 6’ il Triei sblocca il risultato con il fantasista Federico Muggianu, che dalla lunga distanza trova l’incrocio dove Gomiero non può arrivare. Girasole frastornato, ma grazie alle sapienti indicazioni del bravo tecnico di Elini Pierpaolo Marongiu, si ritrova e giunge al pareggio al 24’: Stefano Mameli, capitano per l’assenza di Alessio Canu, azzecca l’angolo con un perfetto diagonale e sigla il suo dodicesimo gol stagionale. Dopo pochi minuti, lo scatenato furetto bariese sfiora il raddoppio, ma Faulisi si oppone con una splendida parata. La partita del portiere biancoverde termina al 38’, quando a causa di un brutto infortunio al braccio destro è costretto a cedere il posto al suo secondo Romolo Murru, al debutto stagionale. Dopo otto lunghi minuti di recupero, il direttore di gara dichiara conclusa la prima frazione di gioco. Il rientro in campo del Triei è scoppiettante; dopo appena due minuti infatti, la squadra di Cucca passa nuovamente in vantaggio con Simone Monni, imbeccato perfettamente dal neoentrato Alessio Macis. Il Girasole si proietta immediatamente in avanti e dopo quattro minuti trova il pareggio dell’italo-tedesco Giovanni Tegas, che castiga il suo ex compagno Romolo Murru con un forte tiro dalla distanza. Appena tre minuti e il Triei ripassa in vantaggio ancora con Simone Monni: il numero 7 di casa, dribbla un avversario al limite dell’area e lascia partire un fendente di destro su cui Gomiero non può arrivare. I giocatori biancoverdi esultano e il pubblico è in visibile delirio. Il Girasole è alle corde e il tecnico Marongiu scuote la sua squadra sostituendo Murreli con Pusceddu. Sale in cattedra Luca Pira (subentrato nell’intervallo a Farci), che con la sua classe prende per mano la squadra conducendola prima al pareggio e poi addirittura alla vittoria, rispettivamente grazie a Stefano Mameli (30’) e Matteo Pusceddu (34’). Il Triei è ferito e tra gli uomini di Cucca affiora il nervosismo: a farne le spese è l’autore del secondo e terzo gol Simone Monni, espulso per aver apostrofato l’arbitro in modo volgare. L’arrembaggio finale non regala particolari emozioni, se non una punizione di Samuel Murru respinta a pochi passi dalla linea di porta. Dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro nuorese decreta il finale del match. Il Girasole guadagna tre punti difficilissimi e abbozza la fuga in vetta alla classifica, anche in virtù delle contemporanee sconfitte (entrambe casalinghe) di Villagrande e Fulgor Senorbì. Il Triei è costretto a cedere l’onore delle armi al termine di una sfida in cui avrebbe certamente meritato il pareggio; la cocente delusione è tutta nelle lacrime del giovanissimo portiere Romolo Murru, non proprio impeccabile sulle conclusioni vincenti degli avversari.

Uno spettacolo impressionante e triste quello apparso agli occhi dei cagliaritani questi giorni a Su Siccu: centinaia di muggini morti galleggiavano sull’acqua del porto, trascinati dalla corrente e ammassati lungo le banchine.

Negli scatti di Alessandro Pigliacampo, (ma anche in tanti altri condivisi sui social da cittadini increduli), mostrano un vero e proprio tappeto argentato di carcasse che ha trasformato uno dei punti più suggestivi del lungomare in una scena macabra.

Foto di Alessandro Pigliacampo

La causa della moria è l’improvviso afflusso di grandi quantità di acqua piovana nei canali che sfociano in mare, tra cui quello di Terramaini, dopo i violenti temporali dei giorni scorsi. Le acque meteoriche, a bassa salinità, si sono riversate in massa nel bacino portuale, alterando l’equilibrio salino dell’acqua marina. I muggini, pesci tipicamente adattati all’acqua salata o salmastra, non hanno retto al brusco cambiamento e sono morti per shock osmotico.

Foto di Alessandro Pigliacampo

È un fenomeno che purtroppo si ripete a ogni grande pioggia. Quando la salinità cala improvvisamente, gli organismi marini non riescono ad adattarsi e si verifica una moria in poche ore. Il canale Terramaini, che raccoglie acque piovane e reflue da diversi quartieri, è spesso il principale responsabile di questi sbalzi improvvisi. Ogni volta, la scena si ripete: decine di pesci morti trascinati fino a Su Siccu, dove le acque stagnanti e poco profonde amplificano gli effetti dell’inquinamento e della riduzione di ossigeno.

Le fotografie e i video pubblicati sui social hanno scatenato un’ondata di indignazione e preoccupazione. “Non è possibile che ogni temporale porti a questa strage,” scrive un cittadino su Facebook. “Serve un piano serio di gestione dei canali e delle acque di scarico.” Un migliore controllo del deflusso delle acque meteoriche e sistemi per mitigare gli sbalzi di salinità che, puntualmente, trasformano il porto in una trappola mortale per la fauna marina.