Al Fra’ Locci di Tortolì si sfidano Tortolì e Olbia 1905, partita di cartello della quarta giornata di andata del campionato di eccellenza.
La partita inizia alle 16, con un fastidioso vento che disturba il gioco. Per i padroni di casa alcune assenze importanti per infortunio: infatti sono ai box le due punte Roberto Mura e Romeo Ferreli e l’ormai veterano Christian Ferreli. In panchina, al posto dello squalificato Pino Murgia, siede il peparatore dei portieri Luca Tanzi.

Nei primi minuti di gioco le squadre si studiano e cercano di mantenere il possesso palla. Al 22’, subito la prima grande emozione della partita: con un gran tiro dalla distanza, Piras insacca sotto l’incrocio, con Corsi che può solo guardare: 1 a 0 per i galluresi.
Al 29’ Podda del Tortolì conquista una punizione dal limite, Melis si incarica della battuta e Nesta compie un miracolo, mandando in rimessa laterale. Al 33’il portiere locale Corsi rinvia lungo sulla sinistra, Nardò in corsa supera un’avversario e dal fondo mette la palla in mezzo all’area, dove però i difensori olbiesi si fanno trovare pronti e mandano in angolo.
Trascorrono dieci minuti in cui il Tortolì assume il controllo della partita, ma senza creare occasioni da gol. Al 44’ punizione di Melis dal limite dell’area, ma la palla sfiora il palo alla sinistra del portiere dei galluresi Nesta. Allo scadere del primo tempo brivido per il Tortolì, con Datome che supera in velocità i difensori rossoblù, ma si fa ipnotizzare da Corsi che manda in angolo. Si conclude così un primo tempo a sprazzi noioso, con poche occasioni da gol.
Durante l’intervallo il Tortolì sostituisce Carta con Murreli che è subito protagonista: al 7’della ripresa, infatti, si libera molto bene degli avversari a centrocampo e serve un’ottima palla sulla corsa a Nardò che tarda a tirare e viene chiuso da Spanu. Al 10’, grazie a un perfetto suggerimento di Melis, Fabio Cocco supera in velocità i difensori ospiti, ma viene anticipato dal giovane portiere Nesta in uscita.
Al 20’ bella azione sulla fascia destra da parte dei padroni di casa: Murreli scodella all’interno dell’area, Nardò controlla ma calcia sopra la traversa. Qualche minuto più tardi, entrambe le squadre effettuano un cambio: per il Tortolì esce Murgia ed entra Massimo Spampinato; L’Olbia sostituisce Spano con Mascia.
Intorno al 30’ Cocco, per i locali, tira dalla distanza, Nesta non trattiene e Podda insacca sulla respinta, ma l’arbitro annulla per un dubbio fuorigioco. Al 38’ Murreli prova dalla distanza, ma i difensori dell’Olbia respingono. Il mister Leggieri sostituisce Degortes con Aloia. Al 41’ lastricato prova dal limite dell’area e Corsi, con un volo plastico, blocca in due tempi. Al 43’ Cadeddu deve uscire per un problema muscolare e al suo posto entra Rexhepi. Un minuto più tardi per i galluresi esce Datome ed entra Mulas.
Negli ultimi minuti della partita l’Olbia, con esperienza, rallenta il gioco con continue interruzioni e perdite di tempo. Così si conclude una partita caratterizzata dal possesso palla a favore del Tortolì, ma con la vittoria dell’Olbia che ha saputo sfruttare una delle poche occasioni da gol concessagli dai padroni di casa, in diverse occasioni poco concreti sotto porta. Da sottolineare la prova di Cattide, Nardò e Murreli del Tortolì, e di Datome e Nesta dell’Olbia.

Le formazioni:

Tortolì: Corsi, Murgia (Spampinato), Cadeddu (Rexhepi), Arrais, Ruggieri, Cattide, Carta (Murreli), Melis, Podda, Cocco, Nardò. Allenatore: Tanzi Luca. A disposizione: Piroddi, Senes, Murino, Mereu.

Olbia: Nesta, Leoncimi, Piras, Andrea Castricato, Gianni Spanu, La Rosa, Datome (Mulas), Malu, Luca Castricato, Piero Spanu (Mascia), Degortes (Aloia). allenatore: Leggieri.

Reti: al 22′ del 1° tempo, Piras (Olbia).

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Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.