La Lisistrata al Tonio Dei
Venerdì 24 febbraio sbarcherà al Teatro Tonio Dei di Lanusei (ore 21) la celeberrima Lisistrata di Aristofane. Per chi non conoscesse la storia narrata dal grande commediografo greco, ecco un piccolo riassunto. Lisistrata, astuta donna ateniese, stufa di avere il
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Venerdì 24 febbraio sbarcherà al Teatro Tonio Dei di Lanusei (ore 21) la celeberrima Lisistrata di Aristofane. Per chi non conoscesse la storia narrata dal grande commediografo greco, ecco un piccolo riassunto. Lisistrata, astuta donna ateniese, stufa di avere il proprio uomo lontano a causa della guerra, convoca le donne delle altre città greche e propone loro uno sciopero del sesso: finché gli uomini non firmeranno una tregua, loro non si concederanno più a letto. Le donne delle varie poleis accettano e decidono di occupare l’acropoli. Dopo qualche tempo, però, alcune di loro iniziano a pentirsi della decisione, cercando ogni stratagemma per fuggire dall’accampamento femminile. Ma l’astinenza si fa sentire anche tra gli uomini. Così – tra gag esilaranti e doppi sensi pieni di comicità – gli ambasciatori ateniesi e quelli spartani finiscono con l’arrendersi e firmare la pace di fronte ad una soddisfatta Lisistrata.
Stasera Lisistrata verrà impersonata dalla nota Gaia De Laurentiis e la commedia subirà diverse trasformazioni in nome della modernità e dell’originalità registica. La particolarità dello spettacolo risiederà infatti nella contaminazione tra teatro classico, burlesque e cabaret. Oltre all’attrice sul palco vedremo David Quintili e Stefano Tosoni. Spiega il regista algherese Stefano Artissunch:
“Nella storia la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Lo spettacolo è un omaggio a tutti i caduti per la Patria, in tutte le guerre, che per la bandiera, non hanno esitato a sacrificare in silenzio la propria esistenza nella speranza di un domani migliore”.
Marina Cafè Noir, i motivi dell’addio a Cagliari: «Non siamo più considerati una risorsa, ma un peso»

«Troppa burocrazia, troppo poco sostegno»: ecco le ragioni dell'addio a Cagliari del Marina Cafè Noir.
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Dopo ventitré anni di attività, il Marina Cafè Noir, storico festival di letteratura, musica e cultura popolare, annuncia l’addio a Cagliari. La decisione, comunicata dall’Associazione Culturale Chourmo, segna la fine di un capitolo importante per la vita culturale cittadina: dal 2003 il festival aveva trasformato piazze e quartieri in luoghi d’incontro, dibattito e partecipazione.
Nato nel cuore del quartiere Marina, il festival si è caratterizzato per la sua natura popolare e accessibile, capace di coinvolgere migliaia di persone ogni anno e di portare in città scrittori, musicisti e artisti nazionali e internazionali. Negli anni ha contribuito a rivitalizzare spazi urbani e a costruire una comunità culturale trasversale, riconosciuta anche fuori dall’isola.
Tuttavia, spiegano gli organizzatori, il rapporto con l’amministrazione comunale si sarebbe progressivamente deteriorato. «È venuta meno la percezione di essere considerati una risorsa per la città», scrivono. «La burocrazia non è stata più un semplice ostacolo operativo, ma uno strumento contraddittorio e incomprensibile che ha reso impossibile programmare e lavorare con continuità».
Tra i nodi indicati: ritardi nell’assegnazione degli spazi e dei contributi, sostegno economico giudicato insufficiente rispetto alla complessità del progetto, difficoltà nei processi autorizzativi e mancanza di un supporto logistico adeguato. Elementi che, nel corso del tempo, hanno finito per pesare più della passione e dell’impegno.
Il Marina Cafè Noir rivendica però di non voler aprire alcun conflitto politico. «Non cerchiamo corsie preferenziali, solo il riconoscimento del valore di un festival gratuito, costruito in strada, capace di avvicinare al libro e alla cultura chi altrimenti non si avvicinerebbe». La scelta non nasce dunque da polemiche personali, precisano, ma dalla consapevolezza di non poter più lavorare «in condizioni dignitose e sostenibili».
Quel che è certo è che il festival non si ferma. La sua storia proseguirà altrove, in un’altra città ancora da svelare. «Un certo nomadismo fa parte della nostra identità. Marina Cafè Noir continuerà, ma non a Cagliari. A breve diremo dove». Intanto, dal pubblico, continuano a arrivare messaggi di sostegno, affetto e riconoscenza. Segno di quanto forte sia stata, in oltre due decenni, la presenza del festival nel tessuto culturale cittadino.
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