Nell’immaginario collettivo, la figura dell’Arzdora, o Azdora, rappresenta il cuore pulsante del tradizionale nucleo familiare emiliano. Questa regina del focolare è un simbolo di operosità instancabile e di dedizione alla casa e alla famiglia, incarnando i valori profondi della cultura
Il dialetto bolognese è ricco di espressioni peculiari che rendono unica la comunicazione nella città emiliana. Tra queste, tre modi di dire emergono per la loro particolarità e per il legame profondo con la storia e la cultura locale. 1.
Il Palazzo del Podestà è il più antico palazzo di Bologna, conosciuto anche come Palazzo Vecchio. Fu costruito come sede per il governo della città che accoglieva il podestà e i suoi funzionari. Nel 1200 fu progettata attorno a questo
Bologna ha sempre catturato l’immaginazione di scrittori e appassionati di mistero. Le sue strade tortuose e le antiche architetture sono state il palcoscenico di numerose storie di crimini, noir, misteri e indagini che sembrano perdersi nella fitta nebbia che spesso
Partendo da via Indipendenza e passeggiando poco oltre l’incrocio con via Rizzoli, è possibile notare i voltoni affrescati sotto Torre Scappi. Tra le decorazioni, spicca un particolare interessante: la scritta “Canabis Protectio”. Nonostante possa essere facilmente fraintesa come un riferimento
La torre campanaria della Cattedrale di San Pietro si erge imponente a 70 metri d’altezza. Iniziata nel 1184 e completata nel 1426 con una copertura a cuspide che ingloba il vecchio campanile paleoromanico del X secolo, questa maestosa struttura è
La città di Bologna è ricca di storia e cultura, ma pochi sanno che ha anche una stretta connessione con una delle marche automobilistiche più famose del mondo: la Maserati. La leggenda vuole che uno dei simboli della città, la
A Bologna nel 1917 nacque una casa di produzione cinematografica fondata da un ex colonnello dei carabinieri di nome Mario Masi ( che usava il nome d’arte Mario Isma) e che si chiamava Felsina Film. Questa società, che nutriva grandi
Non solo Verona può vantare una storia d’amore tragica, anche Bologna nasconde nelle sue antiche strade una vicenda drammatica che risale alla metà del 1200, e che ha come protagonisti Alberto Carbonesi e Virginia Galluzzi. Le due famiglie, i Carbonesi
La statua enigmatica, nota come “La Diavolessa di via d’Azeglio”, siede silenziosa sotto il porticato dell’ex ospedale degli Innocenti, testimone mutevole dei segreti e delle leggende che avvolgono le strade di Bologna. Con le sembianze di una figura femminile dal