Una tragedia bolognese: la storia d’amore di Alberto Carbonesi e Virginia Galluzzi, i Romeo e Giulietta di Bologna
Oggi, la memoria di questa storia drammatica è ancora viva nelle vie di Bologna. Via de’ Carbonesi, teatro della tragedia, porta il nome della famiglia ormai scomparsa. I Galluzzi, più ricchi e influenti, possedevano una torre che è ancora visibile in Corte de’ Galluzzi, nei pressi di Via d’Azeglio.
Non solo Verona può vantare una storia d’amore tragica, anche Bologna nasconde nelle sue antiche strade una vicenda drammatica che risale alla metà del 1200, e che ha come protagonisti Alberto Carbonesi e Virginia Galluzzi.
Le due famiglie, i Carbonesi e i Galluzzi, erano rivali storiche, divise non solo da interessi personali ma anche da schieramenti politici opposti. I Carbonesi erano ferventi sostenitori dei ghibellini, mentre i Galluzzi erano fedeli ai guelfi. In un clima di tensione e odio reciproco, i giovani Alberto e Virginia si innamorarono, trovando nell’amore un rifugio segreto dalle ostilità familiari.
Il loro amore, però, non poté essere dichiarato apertamente. Sapendo che le loro famiglie non avrebbero mai accettato la loro unione, Alberto e Virginia decisero di sposarsi in segreto. Il loro sogno di vivere insieme lontano dalle faide fu spezzato brutalmente quando il padre di Virginia scoprì il matrimonio clandestino. La sua reazione fu spietata: in un atto di vendetta feroce, uccise Alberto e vari membri della sua famiglia.
La tragica morte di Alberto devastò Virginia, che non riuscì a sopportare il dolore della perdita. Decise così di togliersi la vita, impiccandosi dalla terrazza dei Carbonesi, il luogo che aveva visto fiorire il loro amore proibito. Questo gesto disperato accese ulteriormente la rabbia dei Galluzzi. Decisi a vendicare l’onore della famiglia e il dolore di Virginia, sterminarono gli ultimi membri rimasti dei Carbonesi, estinguendo così la loro casata.
Oggi, la memoria di questa storia drammatica è ancora viva nelle vie di Bologna. Via de’ Carbonesi, teatro della tragedia, porta il nome della famiglia ormai scomparsa. I Galluzzi, più ricchi e influenti, possedevano una torre che è ancora visibile in Corte de’ Galluzzi, nei pressi di Via d’Azeglio.
Camminando per queste strade, è possibile percepire l’eco lontana di una storia d’amore e odio che ha segnato profondamente la città. La tragedia di Alberto e Virginia, sebbene meno conosciuta rispetto a quella di Romeo e Giulietta, offre un potente monito sulla devastazione che può portare la faida tra famiglie e il potere distruttivo dell’odio.
Questa storia bolognese, sepolta nel tempo ma ancora viva nella memoria collettiva, ci ricorda che l’amore può fiorire anche nei contesti più ostili, ma che può essere facilmente soffocato dalla violenza e dall’intolleranza. I nomi di Alberto Carbonesi e Virginia Galluzzi rimangono come simboli di un amore tragico e di un’epoca in cui le divisioni politiche e familiari potevano determinare il destino di due giovani innamorati.
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