Bologna, la “Dotta”, la “Grassa” e la “Rossa”: ecco perchè la città viene soprannominata così
Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, è una città di storia millenaria che si distingue per cultura, gastronomia e architettura. Le sue caratteristiche hanno ispirato tre soprannomi ormai iconici: la “Dotta,” la “Grassa” e la “Rossa.” Questi titoli rievocano il fascino antico della
Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, è una città di storia millenaria che si distingue per cultura, gastronomia e architettura. Le sue caratteristiche hanno ispirato tre soprannomi ormai iconici: la “Dotta,” la “Grassa” e la “Rossa.” Questi titoli rievocano il fascino antico della città, che è al tempo stesso luogo di sapere, piacere e impegno sociale. Scopriamo insieme il significato di ognuno di questi appellativi.
La “Dotta”: Culla della Sapienza
Bologna è conosciuta come la “Dotta” per essere la sede della più antica università del mondo, fondata nel 1088. L’Università di Bologna, conosciuta come Alma Mater Studiorum, ha aperto le sue porte a studiosi da ogni parte d’Europa e ha formato alcune delle menti più brillanti della storia italiana e internazionale. Tra i suoi studenti celebri troviamo Dante Alighieri, che proprio a Bologna studiò retorica e diritto, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, figure centrali della letteratura italiana. Anche Umberto Eco, noto scrittore e semiologo contemporaneo, fu un illustre docente dell’università e contribuì a rafforzare la fama culturale della città.
L’influenza dell’Università si estende ben oltre le mura accademiche: il suo storico quartiere, con i palazzi medievali e i portici, è il cuore della vita culturale e intellettuale di Bologna. Le strade sono sempre animate da studenti, studiosi e artisti che animano librerie, caffè e sale di lettura. Le antiche biblioteche dell’università, come la Biblioteca dell’Archiginnasio, conservano inestimabili manoscritti e testi che raccontano secoli di cultura e sapere.
La “Grassa”: Tempio del Buon Cibo
Se Bologna è la “Dotta” per la sua università, è altrettanto famosa come la “Grassa” per la sua tradizione culinaria unica, ricca e amata in tutto il mondo. Qui nascono alcuni dei piatti più iconici della cucina italiana, tra cui tortellini, lasagne, ragù alla bolognese e la celebre mortadella, conosciuta in tutto il mondo come un simbolo del gusto bolognese. I tortellini, secondo la leggenda, sono ispirati all’ombelico di Venere, e vengono ancora oggi serviti in brodo o con una spolverata di parmigiano, mantenendo vive ricette tramandate di generazione in generazione.
Il ragù alla bolognese è un altro capolavoro della tradizione locale. Preparato con carne di manzo, maiale e un soffritto di sedano, carota e cipolla, è un sugo che richiede ore di lenta cottura per esprimere il suo sapore pieno e armonioso, solitamente servito con le tagliatelle, una pasta all’uovo tipica dell’Emilia-Romagna. La mortadella, prodotta artigianalmente in città, è un altro emblema del territorio: caratterizzata dalla sua consistenza morbida e dai cubetti di grasso, è celebrata non solo in Italia ma anche all’estero.
Bologna è quindi un paradiso per i buongustai e un punto di riferimento per la cucina italiana, che attira appassionati di cibo da tutto il mondo. Passeggiare per le sue vie significa lasciarsi inebriare dai profumi delle botteghe e trattorie, dove i sapori della tradizione resistono e convivono con l’innovazione culinaria.
La “Rossa”: Colore e Impegno Sociale
Il terzo soprannome, la “Rossa,” è legato a due significati distinti ma complementari: il colore dei tetti di Bologna e la tradizione politica della città. Il centro storico di Bologna è caratterizzato dai suoi inconfondibili edifici medievali dai tetti in cotto, che creano un colpo d’occhio unico e suggestivo, soprattutto al tramonto, quando i colori caldi rendono l’atmosfera particolarmente accogliente. Gli edifici storici in mattoni rossi, spesso affiancati da torri medievali, contribuiscono a rendere l’architettura bolognese unica e riconoscibile.
Ma il rosso di Bologna non è solo un colore: è anche un simbolo della tradizione politica della città, che nel corso del Novecento ha avuto una forte connotazione di sinistra. Bologna è stata infatti un centro importante del movimento operaio e delle lotte sociali. Durante la Resistenza, la città fu teatro di numerose iniziative antifasciste, e nel dopoguerra, sotto l’amministrazione del Partito Comunista Italiano, ha conosciuto un periodo di sviluppo sociale e culturale significativo. Questa eredità è ancora visibile nella cultura locale, con numerosi festival, eventi e iniziative che sostengono valori di uguaglianza e solidarietà.
Oggi Bologna continua a incarnare i valori e le caratteristiche della “Dotta,” della “Grassa” e della “Rossa,” unendo il suo glorioso passato con uno spirito di innovazione. La città ospita infatti un fervido panorama culturale, accademico e gastronomico, aperto a influenze internazionali ma profondamente radicato nella tradizione. I portici storici, che nel 2021 sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO, testimoniano l’evoluzione architettonica e urbanistica della città, integrando funzionalità e bellezza.
Bologna resta una città che affascina e accoglie, conservando la sua identità di sapere, gusto e colore: una città viva che merita di essere esplorata e vissuta in ogni sua sfumatura.
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