Sapevate che a Bologna potete trovare una mummia a pochi passi dal centro?

In una cappella è conservato il corpo seduto e incorrotto di una donna che è stata molto importante per la città di Bologna. Per tanto tempo si è pensato che la mummia avesse il potere di esaudire le preghiere e compiere miracoli
A Bologna c’è un tesoro unico e misterioso che si nasconde nel cuore della città: la mummia di Santa Caterina. Questa straordinaria reliquia religiosa, custodita in una cappella del monastero del Corpus Domini di via Tagliapietre 23, ha affascinato e incuriosito le persone per secoli.
In questo articolo, esploreremo la storia di questa mummia e il suo legame con la città.
La mummia di Santa Caterina è stata scoperta per caso nel 1333, durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Mentre gli operai stavano spostando un altare, si imbatterono in un’anticamera nascosta, in cui era conservato un sarcofago di legno contenente il corpo mummificato di una donna.
Secondo la leggenda, questa donna era Caterina, una giovane nobildonna del XIV secolo che aveva donato tutti i suoi averi ai poveri e aveva scelto di vivere una vita di preghiera e penitenza. Dopo la sua morte, si crede che il suo corpo sia stato mummificato in modo naturale, senza l’uso di sostanze chimiche, grazie alla sua vita di astinenza e penitenza.
La mummia è diventata oggetto di devozione: Dopo la scoperta, la mummia di Santa Caterina divenne rapidamente oggetto di devozione da parte dei fedeli. La gente affluiva in massa alla chiesa per rendere omaggio alla santa e chiedere la sua intercessione. Si diceva che la mummia avesse il potere di esaudire le preghiere dei devoti e di compiere miracoli.
Il corpo di Santa Caterina è rimasto esposto per molti anni, finché nel XVIII secolo non fu deciso di collocarlo all’interno di una teca di cristallo. Questa mossa era finalizzata a preservare meglio la mummia e a proteggerla dall’umidità e dagli agenti atmosferici.
Ciò che rende la mummia di Santa Caterina ancora più affascinante è il suo stato di conservazione sorprendentemente intatto. Nonostante siano trascorsi secoli dalla sua morte, il corpo mummificato appare straordinariamente ben conservato, senza segni evidenti di decomposizione.
Gli studiosi e gli esperti si sono interrogati a lungo sulle ragioni di questa conservazione eccezionale. Alcuni ipotizzano che l’ambiente all’interno del sarcofago, combinato con la mancanza di umidità, abbia creato le condizioni ideali per la mummificazione naturale. Altri credono che ci siano fattori ancora sconosciuti che hanno contribuito a questa conservazione straordinaria.
Oggi, la mummia di Santa Caterina è diventata un’icona di devozione e una testimonianza affascinante della storia di Bologna. Ogni anno, migliaia di pellegrini e turisti visitano la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria per vedere la mummia e pregare davanti ad essa. La reliquia rappresenta anche un’importante testimonianza dell’arte funeraria e delle pratiche di venerazione religiosa del passato.

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