Lo sapevate? La storia del mitico Lupin ha le sue radici a Bologna: ecco perché
La storia inizia al numero 11 di via Indipendenza, dove si erge imponente il Monte di Pietà, con il suo porticato che risale al lontano 1758. È qui che si svolse uno dei colpi più audaci mai perpetrati dai soliti ignoti nella città. E l'autore di questo colpo non è rimasto nell'ombra, perché è stato catturato e condannato alla decapitazione.
Arsenio Lupin, il celebre ladro gentiluomo, noto per il suo amore per le donne e il lusso, ha sempre fatto incetta di tesori tra i più facoltosi. Il personaggio, creato dalla mente di Maurice Leblanc, ha ispirato numerose serie cinematografiche, produzioni televisive, cartoni animati e persino manga, tutte incentrate sulle sue abili gesta.
Ma c’è un altro protagonista di furti e colpi audaci che ha fatto la sua comparsa molto prima dell’arrivo di Lupin sullo schermo. E questo personaggio è legato a una città molto speciale: Bologna.
La storia inizia al numero 11 di via Indipendenza, dove si erge imponente il Monte di Pietà, con il suo porticato che risale al lontano 1758. È qui che si svolse uno dei colpi più audaci mai perpetrati dai soliti ignoti nella città. E l’autore di questo colpo non è rimasto nell’ombra, perché è stato catturato e condannato alla decapitazione.
Il protagonista di questa vicenda era il conte Girolamo Lucchini, che, sebbene forse fosse un vero conte, di certo non era Lucchini, dato che il suo vero nome era Girolamo Ridolfi, nato a Verona nel 1742. Fin da giovane, Girolamo si era dedicato con notevole successo alla falsificazione di monete e chiavi.
Dopo aver “lavorato” a Napoli e Roma, Ridolfi, conosciuto anche come Lucchini, arrivò a Bologna. Qui si fermò, affascinato dalla bellezza di Beatrice Seracci, vedova Nanetti, a cui confessò il suo vero nome e la sua pericolosa professione.
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